SELEZIONE VINI 2021: MONTEFALCO SAGRANTINO

Le considerazioni espresse per il Montefalco Rosso sono in buona parte replicabili con la docg “Sagrantino”. Si conferma, quindi, l’impressione di una crescita nella capacità di padroneggiare le tecniche enologiche, unitamente a un utilizzo dei legni sempre più preciso, ma allo stesso tempo sfuggono da ogni ragionevole controllo il volume alcolico e l’ingombro tannico. Si dirà – e ho cercato di tenerne conto nel redarre le note consultabili in zona abbonati – che la struttura imponente dei Sagrantino richiede un margine di tempo supplementare per raggiungere un equilibrio adeguato, però già il fatto di rilevare su molte etichette 15,5 gradi alcolici non rende più agevole il compito di disegnare forme ben proporzionate. Più alcol significa conseguentemente più estrazione tannica in una varietà che certamente non nasce in una condizione di “debito polifenolico”. D’altro canto è pur vero che le curve climatiche degli ultimi anni non hanno reso più agile il percorso e l’anticipo della raccolta, in funzione di attenuare il calore alcolico, avrebbe avuto l’evidente controindicazione di portare in cantina uve dai tannini meno maturi.
Il tema è quindi delicato, richiederebbe una serie di approfondimenti per ricevere risposte che un semplice giro di assaggi non è in grado di fornire, ma certamente la tipologia possiede caratteristiche e valori che non meritano di essere liquidati troppo sbrigativamente.

Seguono, per gli abbonati, le note di degustazione.

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