CONSUMI E COSTUMI

Si assiste da tempo, e un po’ passivamente, al progressivo e costante calo del consumo del vino. L’abitudine di bere a tavola, durante i pasti, fa parte dei ricordi di un tempo, un po’ come fumare al cinema o trovare i negozi chiusi la domenica. Cose del passato. Intanto però si beve sempre meno e la virata di una parte del mercato verso un “bere diverso” (vedi qui), alternativo all’uso tradizionale, segnala anche la perdita di attrazione del vino come lo abbiamo conosciuto e vissuto sino ad oggi: non interessa sapere quanto è buono, ma cosa rappresenta. Da un lato conta più l’apparenza della sostanza ma dall’altro – nei casi più virtuosi – acquisisce sempre più forza il fattore personalità e la presenza di stile assume un ruolo ormai imprescindibile.
Nello stesso tempo si accentua la tendenza a bere leggero e, non a caso, il consumo di Champagne e bollicine in genere – e, in subordine, i bianchi – è l’unico a segnare un netto segno “più” nel confronto con il passato. In fondo, da tempo lo stesso comportamento a tavola va in direzione di un alleggerimento e i ristoranti e i piatti a base di pesce, per non parlare dei vegetariani e dei vegani, sono in crescita nei grandi centri come addirittura in località montane. È recentissimo il dibattito/confronto sull’esigenza di modificare lo stile degli Amarone della Valpolicella, attenuandone gli eccessi, forse alla ricerca di una sottigliezza che in realtà non ha mai fatto parte del patrimonio del grande e famoso vino veronese. Ma in fondo il principio ispiratore è legato solo e comunque al mercato: diteci come lo volete e così lo avrete!
Se per qualche sportivo (diciamo così) l’unica cosa che conta è vincere, per chi commercia l’unica cosa che conta è vendere. Quindi, forse, va pure bene così. Non importa quel che ne fanno del vino: lo accumulano in cantine miliardarie, lo bevono a colazione , all’ora della merenda, dopo cena, lo allungano con l’aranciata…

Ma c’è chi si consola affermando che il calo dei consumi nei paesi produttori è largamente compensato da un mercato estero che allarga sempre più i suoi confini. In realtà negli ultimi cinque anni l’export dei vini rossi è calato di quasi un milione di ettolitri.
Purtroppo il quadro che si delinea potrebbe invece ricalcare quello che osserviamo in altri settori, come la moda ad esempio (ma non solo), dove alla fila di clienti danarosi fuori dei negozi delle grandi firme, risponde da un lato la proliferazione di catene commerciali con prodotti usa e getta (o poco meglio) per chi vuole spendere meno, dall’altro la contemporanea chiusura delle sempre più rare botteghe artigiane.
Tuttavia gli artigiani del vino hanno ancora la possibilità di non farsi risucchiare da questo vortice diabolico. Ma ho i miei forti dubbi che la soluzione possa essere quella di appiattirsi e rincorrere le mode passeggere, adeguando sistematicamente lo stile dei vini agli umori del mercato.
Certo che è facile criticare senza esporsi ma, non avendo la bacchetta magica né la palla di vetro per vedere il futuro, posso solo individuare una strada da percorrere ed è quella di mantenere saldo il carattere (identità, riconoscibilità, etc..) conciliandolo con l’equilibrio (flessibile e adattabile ai cambiamenti).
Un criterio che è sempre valido, in qualsiasi stagione.

I VINI di MONTE DEL FRA’

 

Monte del Fra’ non si può certamente catalogare nel gruppo dei piccoli produttori artigianali visto che può contare sulla “piccolezza” di circa duecento ettari di vigneto distribuiti tra la sponda meridionale del Garda – dove il vasto repertorio di tipologie locali, come Bardolino, Custoza e Lugana è pienamente rappresentato – e la Valpolicella, dove nasce l’articolata gamma di etichette di Amarone, Valpolicella Classico e Ripasso.

Tuttavia l’azienda ha mantenuto un assetto di stampo familiare e la produzione è tanto ampia quanto affidabile, con un vertice qualitativo costituito, almeno in questa occasione, dal sempre ottimo Custoza Ca’ del Magro.

Il dettaglio delle recensioni è, come d’abitudine, consultabile qui, in area abbonati.

I Migliori Vini del Mese – Marzo 2018

 

Le recensioni di questo mese sono state monopolizzate dalle anteprime toscane, tra Brunello di Montalcino e, in misura minore, Vernaccia di San Gimignano. Ma un piccolo margine per altri vini, sia bianchi che rossi, è rimasto con riscontri qualitativi non proprio – non è un gioco di parole – marginali. Nomi famosi e produttori di primo pelo si alternano ai vertici, lasciando l’impressione di un’enologia nostrana dinamica come non mai.

 

Vini Bianchi

Etna Bianco DOC Gamma 2016 Federico CURTAZ
Fiori bianchi, agrumi, cenere affiorano ritmicamente al naso; in bocca l’acidità è quasi sferzante ma non aggressiva, il tratto è poi leggero, apparentemente delicato ma in grado di rilanciare con forza in un finale lungo dal fondo freschissimo, minerale, complesso  – 93

Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore DOC Bucci 2016 BUCCI
Profumi di fiori di ginestra, camomilla, agrumi, che si alternano con i giusti ritmi al naso; in bocca è fresco, succoso, sapido, dotato di un equilibrio ammirevole e di una bevibilità straordinaria.  – 92

Vernaccia di San Gimignano DOCG Riserva I Mocali 2015 VAGNONI
Probabilmente la migliore versione de I Mocali di sempre, precisa e ampia nei profumi di camomilla, fiori di ginestra, spezie, possiede un sapore dal tatto cremoso, continuo, equilibrato e molto lungo nel finale.  – 92/95

Toscana Bianco IGT Toccatté 2016 LE SPIGHE
Profumi di fiori e cenere, è intenso, ben modulato nello sviluppo, articolato nella tessitura, lungo e minerale nel finale. Un Fiano in purezza dal carattere prorompente che ha trovato in Maremma un ambiente congeniale.  – 91

Vernaccia di San Gimignano DOCG Campo della Pieve 2016 IL COLOMBAIO DI SANTA CHIARA
Non pienamente giudicabile in questa fase sul piano aromatico, si apre però sul palato con un impatto perentorio, vibrante, molto articolato; l’allungo finale è altrettanto incisivo e le premesse per un’edizione di rilievo per il “Campo” ci sono tutte.  – 90/93

Vernaccia di San Gimignano DOCG Riserva La Lastra 2016 LA LASTRA
Ben definita nei profumi di fiori bianchi, agrumi, mandorle, esibisce un equilibrio eccellente su una base strutturale compatta e distribuita con ordine ed eleganza; complessa e saporita, è una Vernaccia forse non tipicissima ma di livello assoluto. E può salire ancora.. – 90/93

Vernaccia di San Gimignano DOCG Riserva Vigna ai Sassi 2015 TENUTA LE CALCINAIE
Ricca, succosa, intensa, presenta qualche aspetto più maturo legato all’annata ma il passo è notevole e il finale energico.  – 90/93

Vernaccia di San Gimignano DOCG Vigna Santa Margherita 2016 PANIZZI
Quasi certamente la migliore Vigna Santa Margherita di sempre, affrancata da quelle note dolci di rovere che la banalizzavano esprime slancio, freschezza e integrità aromatica inseriti in disegno armonico e godibile.  – 90/93

Colli di Luni Vermentino DOC Pianacce 2016 GIACOMELLI
Profumi di frutti tropicali e agrumi espressi con nitidezza; il sapore è equilibrato, denso, continuo, elegante nello sviluppo, lungo e fresco nel finale  – 90

 

 

Vini Rossi

Toscana Rosso IGT Il Corzano 2013 CORZANO E PATERNO
Floreale e speziato al naso, è intenso, deciso e non di meno elegante nel tratto gustativo, con tannini fini e finale lungo, caratterizzato da una forte scia sapida/minerale.  – 94

Toscana Syrah IGT Bellosguardo 2015 PODERE BELLOSGUARDO
Profumi precisi ed eleganti di stampo varietale con spiccate note floreali e speziate; in bocca si sviluppa con progressione e senso delle proporzioni, soffice al tatto, dinamico e lungo nel finale dove evidenzia carattere e originalità.  – 93

Amarone della Valpolicella Classico DOCG Moròpio 2012 ANTOLINI
Originale nei profumi di frutti neri accompagnati da un elegante côté floreale; in bocca è ricco ma non vistoso, misurato nei toni, saporito e contrastato, dotato di una freschezza sorprendente e inusuale per un Amarone. Eccellente.  – 92

Montepulciano d’Abruzzo DOC Tonì 2013 CATALDI MADONNA
Ricco e variegato sul piano aromatico con sentori ematici, di lamponi, spezie, anice, fiori secchi; in bocca è bilanciato, elegante nella trama, docile sul piano tannico.  –92

Cannonau di Sardegna Classico DOC Riserva Dule 2014 GABBAS
Speziato, floreale, agrumato, è fine, articolato, elegante nella trama, agile nell’espansione, di buona lunghezza finale.  – 91

Maremma Toscana Rosso DOC Grenache Oltreconfine 2015 BRUNI
Intenso e aperto nei profumi dal profilo fruttato e decisamente speziato; in bocca è avvolgente, continuo, lungo con un tannino presente nel finale.  –91

Toscana Rosso IGT Rabuschio 2015 PODERE BELLOSGUARDO
Ha un carattere quasi “nordico” (l’azienda si trova in Casentino) nei profumi con note di spezie, felci, erbe aromatiche e lamponi; in bocca è fresco, reattivo, dotato di una pregevole tensione gustativa e di un carattere territoriale legato con maggiore evidenza alla presenza di sangiovese. Uvaggio di sangiovese con una quota minore di cabernet sauvignon e un pizzico di pinot nero.  – 91

Dall’Amarone al Lambrusco, rossi a ruota libera – Marzo 2018

 

Ci vuole poco a capire che questa è una raccolta di assaggi sparsi, vista l’estrema diversità tra una tipologia e l’altra, e confesso di non aver mai scritto insieme di Amarone e Lambrusco.. Tuttavia, tra Antolini e Villa di Corlo, passando per il sempre ottimo (anche in annate precarie come la 2014) Gabbas, c’è davvero del buon bere.

 

 

Amarone della Valpolicella Classico DOCG Moròpio 2012 ANTOLINI
Originale nei profumi di frutti neri accompagnati da un elegante côté floreale; in bocca è ricco ma non vistoso, misurato nei toni, saporito e contrastato, dotato di una freschezza sorprendente e inusuale per un Amarone. Eccellente.  – 92

Amarone della Valpolicella Classico DOCG Tommasi 2013 TOMMASI
Sentori di marmellata di more, chiodi di garofano, cenni balsamici; il sapore è caldo, generoso, equilibrato, più fresco e asciutto in chiusura.  – 87

Cannonau di Sardegna Classico DOC Arbòre 2014 GABBAS
Molto speziato al naso, ha struttura consistente, un po’ tannica nel finale.  – 87

Cannonau di Sardegna Classico DOC Riserva Dule 2014 GABBAS
Speziato, floreale, agrumato, è fine, articolato, elegante nella trama, agile nell’espansione, di buona lunghezza finale.  – 91

Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC Frizzante Secco Corleto 2016 VILLA DI CORLO
Profumi netti di lamponi, fragole e lievi cenni floreali; sapore fresco, intenso, continuo, appena un po’ tannico in chiusura  – 89

Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC Frizzante Secco Villa di Corlo 2016 VILLA DI CORLO
Note di frutti rossi e agrumi al naso; sul palato è fresco, agile, scattante e reattivo, si semplifica nel finale ma è ben riuscito  – 88

Montefalco Sagrantino DOCG Broccatelli Galli 2012 BROCCATELLI GALLI
Pieno, morbido, tecnicamente corretto, è un po’ statico nello sviluppo e leggermente ruvido nel finale.  – 85

Pomino DOC Villa Petrognano 2013 SELVAPIANA
Scuro nel colore, ha profumi di carattere fruttato e sapore intenso ma un po’ semplice, con finale dai contorni boisé.  – 85

San Gimignano Rosso DOC Fantesco 2015 ALESSANDRO TOFANARI
Trasparente nel colore, pulito nei profumi, è un po’ magro e semplice ma anche schietto, agile e di bella beva.  – 86

© 2016 ErGentili - build proudly by Stuwebmakers and Wordpress
contact: info@ernestogentili.
Privacy Policy