SELEZIONE VINI 2021: TENUTA di CAPEZZANA

Per il territorio di Carmignano, per non dire della Toscana intera, la presenza di un’azienda storica come la Tenuta di Capezzana non può essere che motivo di vanto. Punto. Dopo un incipit del genere, così insolitamente riverente per chi mi legge abitualmente, potrei chiudere e passare ad altro argomento oppure cambiare tono e criticare ferocemente i vini della famiglia Contini Bonacossi.
Ma non ho motivi concreti per farlo. Sicuramente il Ghiaie della Furba ha conosciuto edizioni migliori ma il peso dell’annata 2017 si è fatto evidentemente sentire e ha comunque solo da guadagnare dalla permanenza in bottiglia; gli altri rossi di spicco erano invece assenti in questa occasione, ma il Villa di Capezzana 2018 e il Barco Reale 2019 hanno entrambi ben figurato. Le note più liete sono arrivate quindi dal delizioso – quando mai non lo è? – Vin Santo 2013 e dal sempre più convincente Trebbiano, decisamente buono nell’annata 2019 e in grado di promettere una crescita ulteriore con la prossima uscita della 2020.

Seguono, per gli abbonati, le note di degustazione.

SELEZIONE VINI 2021: PIAGGIA

Come al solito i vini di Piaggia non offrono motivi concreti per dare spazio alle critiche. Il livello qualitativo è costantemente elevato su tutta la gamma, Il Sasso 2019 si propone addirittura in una tra le sue più brillanti versioni, il Poggio de’ Colli 2018 si conferma come uno dei Cabernet Franc più convincenti e affidabili della regione e non solo, per cui, proprio per cercare il cosiddetto pelo nell’uovo, potrei accanirmi con il Carmignano Riserva Piaggia 2018 accusandolo di essere soltanto molto buono e non eccezionale come in altre occasioni.

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Il Vin Santo e altri vini della TENUTA di CAPEZZANA

Tra le etichette irrinunciabili dagli amanti del Vin Santo ha sempre un posto di rilievo quello prodotto dalla Tenuta di Capezzana che certamente ha segnato la sua storia e quella di Carmignano con i suoi rossi intensi e longevi, ma quando mette in pista il suo dolce nettare trova pochi rivali a contrastarla.
L’annata 2012, assaggiata pochi mesi fa, è in perfetta linea con l’alto standard qualitativo al quale ci ha abituato da sempre; non possiede forse la viva corrente acida e la profondità del millesimo 2010 a contrastare la sua straordinaria dolcezza e densità, ma non è in debito di freschezza e l’equilibrio è il suo punto di forza.
Tra gli altri assaggi debbo però segnalare di essere rimasto favorevolmente colpito dal disegno preciso e calibrato del Trebbiano 2019. Niente di eccezionale, intendiamoci, – Capezzana non è in Abruzzo.. – ma il tanto bistrattato Trebbiano toscano trova con questa interpretazione la sua piccola rivincita e una piena dignità.

I Carmignano di FABRIZIO PRATESI

Presenti da oltre venti anni nel territorio di Carmignano, i vini di Fabrizio Pratesi stanno esibendo nelle loro ultime uscite una sempre maggiore consapevolezza e coerenza stilistica. Ispirati a modelli non ancorati alla vecchia tradizione, sono rossi dotati di un frutto di buona maturità sostenuto con la giusta misura dalla presenza del rovere. Piacevoli e ben fatti, non hanno ancora prodotto quel cambio di passo che può farli insediare sui gradini più elevati della Denominazione ma, a giudicare dai buoni riscontri ricevuti anche dagli assaggi della scorsa stagione, il momento giusto potrebbe essere più vicino che mai.

Seguono, per gli abbonati, le note di degustazione.

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