SELEZIONE VINI 2021: TERENZUOLA

La presenza di vini come il Fosso di Corsano nobilita la tipologia dei Vermentino ma non scoraggia la voglia di Terenzuola di produrre dei vini rossi all’altezza dei suoi già celebrati “bianchi”. E allora, nel mio costante tentativo di trovare nuovi spunti di interesse, voglio sottolineare il tatto carezzevole de La Merla della Miniera (canaiolo nero) e la stimolante fragranza del Vermentino Nero, che di nero e minaccioso ha solo il nome. Due rossi con la grazia e la bevibilità di un bianco.
E mi viene da pensare che, forse forse, certi produttori “bianchisti” con il tempo riescano a sviluppare una particolare sensibilità nel curare i dettagli e valorizzare la freschezza e l’eleganza dei loro vini. Bianchi o rossi che siano.

Seguono, per gli abbonati, le note di assaggio.

I BIANCHI DI TERENZUOLA

 

I BIANCHI DI TERENZUOLA

Azienda di confine tra Toscana e Liguria, Terenzuola ha assorbito nel tempo prove ed esperienze che l’hanno fatta crescere in modo esponenziale nella capacità di interpretare annate, vitigni e territori, dalle Cinque Terre a Luni passando per tutti i colori del Vermentino. In questo giro di assaggi ho provato le nuove annate dei bianchi: poche le sorprese, viste le conferme ad alto livello – l’eccellenza è una meta già esplorata -, eppure niente che sia prevedibile o, meno ancora, banale, perché ogni annata e ogni bottiglia hanno qualcosa di diverso da raccontare. 

Come sempre, i dettagli degli assaggi sono consultabili qui, in zona abbonati, ma non posso non far trapelare che l’annata 2019 del Fosso di Corsano possiede tutte le qualità per farsi ricordare a lungo.

Alla prova del tempo: Vermentino Fosso di Corsano 2013

Colli di Luni Vermentino Superiore DOC Fosso di Corsano 2013 TERENZUOLA

Assaggio del Luglio 2014 (riportato sulla Guida Vini Espresso 2015):

-fine e “ricamato” ai profumi, sottili aromi di pera e mandarino, rimandi iodati e contrappunti minerali; bocca trascinante, tesa, salina, cremosa e delicata nei toni, lunga e molto armoniosa-

Nel febbraio 2017 ho riprovato nuovamente il Fosso di Corsano e, leggendo tra le note di assaggio, mi accorgo che si sono attenuate le componenti fruttate mentre i “contrappunti minerali” (idrocarburi) hanno preso il sopravvento; il sapore è restato teso e armonioso ma va sottolineato l’intatto senso di freschezza, succosità e fragranza di frutto del Vermentino di Ivan Giuliani.

Passiamo quindi alla verifica del gennaio 2020, vale a dire a pochi giorni fa quando il nostro Colli di Luni si manifesta brillante alla vista ed espressivo ed elegante nei profumi dove si confermano tenacemente i sentori di agrumi e idrocarburi. E anche in bocca poco è cambiato rispetto a tre anni fa, affiora solo una lievissima dolcezza ossidativa che offre un sostanzioso contributo alla complessità del vino senza intaccarne la vitalità e il carattere.

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