SELEZIONE VINI 2023: le “Stelle” dell’anno, episodio N. 8

Assaggio da anni  i vini di Duca della Corgna, cantina sociale attiva da tempo in Umbria e precisamente nell’area del Lago Trasimeno, e li ho sempre trovati molto piacevoli, ben fatti, originali nello stile, oltre che proposti sul mercato a prezzi ragionevoli. Tuttavia non mi pare che abbiano la risonanza che meriterebbero, probabilmente a causa della marginalità della denominazione di appartenenza (Colli del Trasimeno). Potrei aggiungere che il solo fatto di produrre una tipologia singolare come il Gamay dovrebbe costituire un sostanzioso motivo di interesse anche se il Gamay del Trasimeno fa parte di un equivoco “storico” ed è stato appurato che il vitigno creduto convintamente essere Gamay è in realtà Grenache. Una connotazione però non così diversa da togliere originalità e attenzione ai vini di Duca della Corgna.

Gli assaggi di questa stagione hanno rafforzato perentoriamente le mie convinzioni con il contributo fondamentale del cru di Gamay (Grenache) Poggio Pietroso 2020, un rosso profumato e avvolgente che ha ben poco da invidiare a molti vini di alto livello (soprattutto di prezzo) di prestigiose denominazioni.

Le note di assaggio sono consultabili qui, in area abbonati.

SELEZIONE VINI 2023, MONTEFALCO ROSSO E SAGRANTINO DI MONTEFALCO

Inizia una nuova stagione di assaggi e ho deciso, con cadenza settimanale, di pubblicare in tempo reale, o quasi, le prime impressioni positive e i vini meritevoli di attenzione. Non saranno quindi recensiti tutti i vini provati (li pubblicherò più avanti, azienda per azienda), né arriverò per il momento a fare il punto critico sullo stato di forma di ogni denominazione o territorio. Le conclusioni si tireranno alla fine ma credo che al momento possa tornare utile ai lettori avere sottomano i primi riscontri.

Inizio la rassegna, senza commenti se non quelli dedicati ai vini recensiti, con i Montefalco Rosso e i Sagrantino di Montefalco che troverete qui nello spazio riservato agli abbonati.
Nel primo gruppo sono presenti i vini delle cantine:
Adanti, Benedetti Grigi, Fongoli, Tenute Lunelli-Castelbuono.
Nel secondo:
Antonelli, Benedetti Grigi, Colle Mora, Colpetrone, Di Filippo, Fratelli Pardi, La Veneranda, Moretti Omero, Tenute Lunelli, Terre de La Custodia.

SELEZIONE VINI 2021: MONTEFALCO SAGRANTINO

Le considerazioni espresse per il Montefalco Rosso sono in buona parte replicabili con la docg “Sagrantino”. Si conferma, quindi, l’impressione di una crescita nella capacità di padroneggiare le tecniche enologiche, unitamente a un utilizzo dei legni sempre più preciso, ma allo stesso tempo sfuggono da ogni ragionevole controllo il volume alcolico e l’ingombro tannico. Si dirà – e ho cercato di tenerne conto nel redarre le note consultabili in zona abbonati – che la struttura imponente dei Sagrantino richiede un margine di tempo supplementare per raggiungere un equilibrio adeguato, però già il fatto di rilevare su molte etichette 15,5 gradi alcolici non rende più agevole il compito di disegnare forme ben proporzionate. Più alcol significa conseguentemente più estrazione tannica in una varietà che certamente non nasce in una condizione di “debito polifenolico”. D’altro canto è pur vero che le curve climatiche degli ultimi anni non hanno reso più agile il percorso e l’anticipo della raccolta, in funzione di attenuare il calore alcolico, avrebbe avuto l’evidente controindicazione di portare in cantina uve dai tannini meno maturi.
Il tema è quindi delicato, richiederebbe una serie di approfondimenti per ricevere risposte che un semplice giro di assaggi non è in grado di fornire, ma certamente la tipologia possiede caratteristiche e valori che non meritano di essere liquidati troppo sbrigativamente.

Seguono, per gli abbonati, le note di degustazione.

SELEZIONE VINI 2021: MONTEFALCO ROSSO

Il disciplinare del Montefalco Rosso, modificato nel 2016, prevede la presenza di Sangiovese dal 60 al 80%, di Sagrantino dal 10 al 25%, e di altre uve rosse, previste nella regione, dal 15 al 30%. La selezione effettuata comprende sia il Montefalco Rosso che la versione Riserva e annate che vanno dalla 2015 alla 2018 e, visto che non esistono presupposti attendibili per confrontare un vino con l’altro, ho preferito seguire l’ordine alfabetico delle aziende e non una gerarchia legata al punteggio ottenuto. Nel complesso emerge un profilo stilistico piuttosto condiviso tra le varie realtà del territorio anche se le differenze, come è giusto che sia, non mancano ed è evidente l’intenzione di svincolare sempre più marcatamente la tipologia o, almeno, di non renderla subordinata al Montefalco Sagrantino. Colori e profumi costituiscono già un buon indicatore delle scelte effettuate nella composizione dell’uvaggio, con il Sangiovese chiaramente dominante nella maggioranza dei casi. Emerge anche, e il dato è ancora più accentuato con la docg “Montefalco Sagrantino”, una ricerca di maturità che, unitamente alle caratteristiche dei millesimi analizzati, porta i vini a esibire valori alcolici piuttosto sostanziosi. Potenza, calore, profumi di confetture non sono pertanto affatto rari ma non riescono più di tanto a coprire la presenza, spesso ruvida, dei tannini. In compenso debbo sottolineare, oltre a una diffusa correttezza tecnica, un uso attento e ragionevole del rovere che permette di esibire, se non proprio forme di eleganza, almeno assetti sufficientemente equilibrati.

 
 
© 2016 ErGentili - build proudly by Stuwebmakers and Wordpress
contact: info@ernestogentili.
Privacy Policy