SELEZIONE VINI 2023: le “Stelle” dell’anno, episodio N. 6

Fino a pochi anni fa, tra i vini dell’azienda casentinese Poggiotondo, il Vin Santo Collefresco si staccava perentoriamente  per l’originalità e l’intensità delle sensazioni in combinazione, non proprio da dare per scontata nella tipologia, con la sua bevibilità. Gli assaggi di questa stagione, nel confermare il singolare carattere del Vin Santo, hanno messo in risalto anche il resto della produzione dal quale attingo – per questa rubrica – il gustoso e “impertinente” Chianti Rancole 2020, che non è una “Stella” in assoluto ma lo è all’interno della tipologia dei Chianti “generici” dei quali rappresenta, con un’interpretazione felice e azzeccata, il volto migliore.

Le note di degustazione sono consultabili qui, in area abbonati.

ASSAGGI SPARSI 2022, PRIMA PARTE

I numerosi appuntamenti dell’ultimo periodo non mi hanno permesso di aggiornare queste pagine con la consueta frequenza. Mi limito per ora, prima di pubblicare dei rapporti più completi, a segnalare gli assaggi che mi hanno sorpreso e colpito favorevolmente.
Nel Report riservato agli abbonati troverete pertanto le recensioni dei seguenti vini:

Sicilia Nero d’Avola Doc Riserva Lorlando 2019 – ASSULI
Sicilia Perricone Doc Furioso 2019 – ASSULI
Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo Doc Piè delle Vigne 2020 – CATALDI MADONNA
Sicilia Syrah Doc Sole di Sesta 2019 – COTTANERA
Cannonau di Sardegna Classico Doc Arbòre 2019 – GABBAS
Vin Santo del Chianti Rufina Doc Occhio di Pernice 2016 – I VERONI
Verdicchio dei Castelli di Jesi Docg Riserva Ergo Sum 2017 – MIRIZZI
Verdicchio dei Castelli di Jesi Docg Riserva Utopia 2019 – MONTECAPPONE
Sardegna Bianco Igt Entemari 2020 – PALA
Valpolicella Ripasso Doc Classico Superiore Regolo 2019 – SARTORI

SELEZIONE VINI 2021: TENUTA di CAPEZZANA

Per il territorio di Carmignano, per non dire della Toscana intera, la presenza di un’azienda storica come la Tenuta di Capezzana non può essere che motivo di vanto. Punto. Dopo un incipit del genere, così insolitamente riverente per chi mi legge abitualmente, potrei chiudere e passare ad altro argomento oppure cambiare tono e criticare ferocemente i vini della famiglia Contini Bonacossi.
Ma non ho motivi concreti per farlo. Sicuramente il Ghiaie della Furba ha conosciuto edizioni migliori ma il peso dell’annata 2017 si è fatto evidentemente sentire e ha comunque solo da guadagnare dalla permanenza in bottiglia; gli altri rossi di spicco erano invece assenti in questa occasione, ma il Villa di Capezzana 2018 e il Barco Reale 2019 hanno entrambi ben figurato. Le note più liete sono arrivate quindi dal delizioso – quando mai non lo è? – Vin Santo 2013 e dal sempre più convincente Trebbiano, decisamente buono nell’annata 2019 e in grado di promettere una crescita ulteriore con la prossima uscita della 2020.

Seguono, per gli abbonati, le note di degustazione.

SELEZIONE VINI 2021: ROCCA DI MONTEGROSSI

Sottolineo spesso l’importanza di saper attendere il momento giusto per poter apprezzare adeguatamente un vino, ma ricordo anche che l’attesa non debba durare decenni, il mio è solo un invito a non essere troppo frettolosi con certe tipologie e generalmente è sufficiente lasciare scorrere una o due stagioni in più per coglierne gli aspetti fondamentali. Un preambolo necessario per introdurre gli assaggi dei vini di Rocca di Montegrossi che, escludendo le “bottiglie” più semplici e già godibilissime come il Chianti Classico 2019 e il Rosato 2020 del quale ho già trattato qui, esprimono con gradualità il loro vero carattere.
Non è un caso, quindi, che il Chianti Classico Gran Selezione San Marcellino 2016 e il rinomato Vin Santo 2010 siano stati proposti in assaggio solo quest’anno e non è un caso che i riscontri ottenuti siano stati eccellenti e ben meritevoli di questa attesa supplementare.

Seguono, per gli abbonati, le note di degustazione.

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