È ovvio e inevitabile pensare alla Vernaccia quando si parla di San Gimignano ma negli ultimi anni anche i vini rossi, che in passato avevano percorso la strada solo apparentemente più semplice dei vitigni internazionali più gettonati inseguendo modelli palestrati privi di qualsiasi prospettiva, stanno guadagnando una meritata considerazione. La degustazione, effettuata pochi mesi fa, ha messo infatti in risalto una tendenza stilistica dove profumi, freschezza ed equilibrio hanno sostituito i “muscoli gonfiati” di un tempo e uve come sangiovese (nelle versioni Chianti e Chianti Colli Senesi) e canaiolo hanno riconquistato uno spazio adeguato. Anche i cabernet e i merlot – tanto per citare i vitigni più noti e diffusi – risentono evidentemente di questo assestamento, assumendo un volto meno cruento e, se vogliamo, più in linea con i caratteri del territorio.
Tuttavia, dato che quando si tocca il tasto del territorio è opportuno riferirsi anche alle persone che lo vivono e non solo ai terreni o al microclima, credo e voglio credere che tale cambiamento non sia stato dettato dalle mode del momento ma dalla crescita di sensibilità degli stessi produttori, provocata dalla lunga pratica “bianchista” come ho già avuto modo di accennare recentemente qui.
SELEZIONE VINI 2021: CASTELVECCHIO/FILIPPO ROCCHI
Tra i primi produttori, se non il primo in assoluto, a credere nelle potenzialità del Canaiolo, Filippo Rocchi propone da anni, alla Fattoria Castelvecchio nei Colli Fiorentini, il Numero Otto, un vino che esalta le virtù del suddetto vitigno con i suoi profumi floreali e la sua beva agile, scorrevole, apparentemente semplice ma in realtà ricca di dettagli e sfumature.
Un modello da imitare.
SELEZIONE VINI 2021: CASA ALLE VACCHE
Inauguro, con Casa alle Vacche, le recensioni dedicate in questa stagione alle aziende di San Gimignano. Un esordio non scelto casualmente in quanto l’ampia proposta produttiva presentata – 9 etichette recensite – è corrisposta da un livello qualitativo crescente che si concretizza con un’eccellente versione 2018 della Vernaccia di San Gimignano Riserva Crocus. I motivi di interesse non si esauriscono con questo exploit e credo che anche il fatto di puntare alla valorizzazione dei vitigni autoctoni minori – canaiolo, ciliegiolo e colorino – con un taglio stilistico improntato volutamente alla semplicità e all’immediatezza di beva, sia meritevole di un giusto riconoscimento.
ASSAGGI SPARSI N. 15
In questo gruppo ho raccolto gli assaggi relativi ai vini di 4 aziende chiantigiane il cui miglior vino proviene da vitigni prevalentemente autoctoni e da etichette formalmente diverse: un Chianti Classico Gran Selezione dai contorni eleganti per la Tenuta di Lilliano, un Chianti Classico “annata” esuberante come pochi altri per Rietine, un Sangiovese (il Gagliole) quasi in purezza di lunga prospettiva per Gagliole e un Canaiolo (il Timeo) di attraente bevibilità per la Fattoria Le Masse.