PODERE ERICA

La possibilità di essere sorpresi dall’assaggio di vini non conosciuti, almeno personalmente, costituisce un aspetto ancora stimolante per un critico. È vero che i “deja vu” prevalgono largamente ma, ogni tanto, affiora qualcosa di nuovo come dimostrato dalla produzione del Podere Erica in quel di Olena, in pieno territorio del Chianti Classico. Le retroetichette che riportano, in ogni vino prodotto, la gestione biodinamica del vigneto, l’uso di lieviti indigeni e nessuna filtrazione finale, mettono subito in chiaro la filosofia “naturalista” (se così vogliamo definirla) del produttore. I riscontri ricevuti dalle varie etichette non sono, e probabilmente non vogliono neanche esserlo, del tutto omogenei, alcuni vini – il Trebbiano Le Rondini, tanto per non fare nomi – si spingono all’estremo, ma nell’insieme prevale la voglia di distinguersi senza smarrire il buon senso. I vini rossi sono tre, rigorosamente a base di vitigni autoctoni, per soddisfare evidentemente sia chi chiede una bevibilità semplice e golosa (vedi il piacevole The Raven, affinato in acciaio), sia chi ha esigenze di maggiore complessità e profondità, coperte egregiamente dall’ottimo Sangiovese Il Picchio (affinato in tonneaux), passando da una soluzione intermedia, rappresentata dall’interessante blend di Sangiovese e Canaiolo La Ghiandaia (affinato in cemento).
Un quadro complessivo non ancora luminoso ma certamente chiaro e definito, da lasciare intendere prospettive decisamente incoraggianti per il futuro.

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