SELEZIONE VINI 2023: le “Stelle” dell’anno, episodio N. 5

È un periodo che mi va di iniziare gli articoli con un quesito: è più facile e frequente trovare spunti di rilievo nei vini rossi di San Gimignano o nei vini bianchi di Bolgheri? In questo caso il quesito ha ben poco di amletico, non rivelo subito la risposta, ma non è difficile immaginarla continuando a leggere.

Suggerirei infatti, a chi avesse voglia di dare un’occhiata qui al corposo Report sui Toscana Rossi IGT, di notare la presenza ben più che incisiva dei vini della Cantina sangiminianese La Lastra: Cabernet Franc, Canaiolo, Merlot e Rovaio (blend tosco-bordolese) sono le etichette rappresentate con riscontri decisamente degni di attenzione. Quest’anno ho accordato una preferenza alla versione 2020 del Cabernet Franc, un vino che, oltre alla millimetrica precisione presente in tutti i vini aziendali, si propone con una convincente armonia, corredata da tratti di pura eleganza rari da riscontrare nei vini a base del vitigno bordolese, come ho già avuto modo di sottolineare qui, nell’articolo di qualche giorno fa.

SELEZIONE 2022/23, CHIANTI COLLI SENESI

Salvo un caso (Villa S. Anna), i vini recensiti in questo Report provengono dall’area di San Gimignano che resta la zona che propone la tipologia dei Chianti Colli Senesi con maggiore compattezza e diffusione. E aggiungo anche con una qualità mediamente più che soddisfacente visto che, anche se le annate rappresentate sono più d’una e sono comprese nel gruppo anche alcune Riserve, hanno superato la soglia della selezione ben 30 vini.
Sul piano stilistico le letture continuano ad essere sostanzialmente individuali, ogni azienda ha la propria linea che a sua volta risente delle caratteristiche dell’annata rappresentata. Ovviamente al centro resta dominante la presenza del Sangiovese che talvolta è espresso in purezza e in altre occasioni è supportato da altre varietà. Anche sull’uso e la partecipazione del rovere non c’è omogeneità e permangono incertezze e ingenuità assortite, tuttavia si tratta di vini dotati generalmente di carattere e riconoscibilità, di un fondo diffuso di sapidità che sembra un dato ricorrente nei vini sangimignanesi e non mancano alcune versioni particolarmente convincenti.
Il potenziale espresso complessivamente mostra quindi di aver poco da invidiare a tipologie più rinomate e costose ma indubbiamente senza il supporto di un adeguato riconoscimento economico è difficile ipotizzare ulteriori e decisivi salti di qualità.

Seguono, per gli abbonati, le note di degustazione.

SELEZIONE VINI 2021: VINI ROSSI di SAN GIMIGNANO

È ovvio e inevitabile pensare alla Vernaccia quando si parla di San Gimignano ma negli ultimi anni anche i vini rossi, che in passato avevano percorso la strada solo apparentemente più semplice dei vitigni internazionali più gettonati inseguendo modelli palestrati privi di qualsiasi prospettiva, stanno guadagnando una meritata considerazione. La degustazione, effettuata pochi mesi fa, ha messo infatti in risalto una tendenza stilistica dove profumi, freschezza ed equilibrio hanno sostituito i “muscoli gonfiati” di un tempo e uve come sangiovese (nelle versioni Chianti e Chianti Colli Senesi) e canaiolo hanno riconquistato uno spazio adeguato. Anche i cabernet e i merlot – tanto per citare i vitigni più noti e diffusi – risentono evidentemente di questo assestamento, assumendo un volto meno cruento e, se vogliamo, più in linea con i caratteri del territorio.
Tuttavia, dato che quando si tocca il tasto del territorio è opportuno riferirsi anche alle persone che lo vivono e non solo ai terreni o al microclima, credo e voglio credere che tale cambiamento non sia stato dettato dalle mode del momento ma dalla crescita di sensibilità degli stessi produttori, provocata dalla lunga pratica “bianchista” come ho già avuto modo di accennare recentemente qui.

Seguono, per gli abbonati, le note di degustazione.

Vini Rossi di San Gimignano

Vini Rossi di San Gimignano

 
La premessa del precedente “Articolo” vale ovviamente anche per il presente, dove mi limito a segnalare l’ultimo Report pubblicato, contenente la recensione di 21 vini* – doc e igt – selezionati durante le degustazioni estive.

Per chi non fosse ancora abbonato (cosa aspettate ancora? 🤔) anticipo il commento relativo al migliore assaggio:

LA LASTRA
Toscana Rosso IGT  Rovaio 2016
articolato e insieme compatto e profondo al naso, è fresco, denso, ben registrato sul piano tannico e lungo nel finale. Ottima performance. 92/100

*delle seguenti Cantine:
Cappellasantandrea, Casa alle Vacche, Guicciardini Strozzi, Fattoria San Donato, Il Palagione, La Lastra, Montenidoli, Panizzi, Pietrafitta, Rampa di Fugnano, Rubicini, San Benedetto, Tenuta Le Calcinaie, Teruzzi.

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