Alto Adige Terlano Pinot Bianco DOC Riserva Vorberg CANTINA TERLANO
La rubrica dei Tre Anni Dopo è oggi riservata a un vitigno che, sebbene non sia proprio autoctono, ha raggiunto in Italia – in massima parte in Alto Adige, con l’aggiunta di buone testimonianze friulane – un successo crescente, pur riconoscendo che il riferimento più concreto e diffuso di questa varietà continui ad essere rappresentato dagli eccellenti Weissburgunder austriaci.
Poco vistoso nei profumi, riservato nel carattere, ma dotato di una struttura sorprendentemente robusta e di slanci inattesi, è stato per lungo tempo considerato un vitigno di media personalità e longevità, una sorta di fratello minore dello chardonnay, pur esprimendo alle nostre latitudini, una complessità e una finezza di tratti decisamente superiori alla nobile uva borgognona.
Una bella fetta del merito della valorizzazione del Pinot Bianco va riconosciuto alla Cantina Terlano e alla sua Riserva Vorberg, vino dalla straordinaria costanza qualitativa e stilistica, e qui mi fermo, evitando di definirlo etichetta di punta solo perché susciterei vibranti proteste da parte delle altre, numerose etichette di punta della stessa Cantina.
L’assaggio originario, avvenuto, come nei precedenti casi, nel 2017, ha esaminato le annate 2008, 2011 e 2014. In quell’occasione la strabiliante esibizione del Vorberg 2008 aveva fatto apparire solo come “normalmente” ottima l’annata 2011.
Nel corso del mese corrente ho invece sottoposto a un nuovo test l’annata 2014 che ha confermato l’eccellente impressione ricevuta tre anni prima, mostrando uno stato di forma semplicemente invidiabile.
Le note di assaggio sono consultabili, more solito, nello spazio riservato agli abbonati.