ANTEPRIMA BOLGHERI 2022

Erano ben 43 i vini presenti alla degustazione in anteprima dei Bolgheri Superiore 2022 svoltasi lo scorso 4 settembre nei locali del Teatrino di San Guido.
Una prova di assaggio utile per avere un’impressione complessiva sulle caratteristiche dell’annata ma al momento inevitabilmente approssimativa, visto lo stato evolutivo dei vini provati. Una parte di essi proveniva infatti da “vasca”, altri da botte o barrique e altri ancora erano appena stati imbottigliati. Non è il caso quindi di arrivare a conclusioni frettolose e tanto meno di fare comparazioni tra un campione e l’altro.
Gli stessi caratteri del millesimo esaminato risentono di queste incertezze, il calore e la secchezza costituiscono ormai un aspetto ricorrente negli ultimi anni e i risultati finali dipendono dalle capacità dei singoli produttori di saper fronteggiare gli eccessi climatici. In questo senso possono essere favoriti coloro che, oltre alla naturale vocazione dei propri vigneti, si affidano a uno stile consolidato e un’identità ben precisa come modello di riferimento.

Nel complesso ho ricavato l’impressione – almeno nei campioni giudicabili con maggiore chiarezza – di una compattezza qualitativa non inferiore a quella riscontrata nella più quotata annata 2021 ma anche di una presenza più contenuta di vini di livello particolarmente elevato.
In ogni caso un resoconto più ampio, ma privo di valutazioni numeriche, è consultabile qui, in area abbonati.

BOLGHERI, LE PERSONE DIETRO IL VINO

Faccio ammenda, avrei dovuto scrivere da tempo, diciamo qualche mese fa, del libro di Luciano Tirinnanzi “BOLGHERI, LE PERSONE DIETRO IL VINO” per Paesi Edizioni. Lo faccio solo adesso, in prossimità della presentazione dell’anteprima dell’annata 2022 dei Bolgheri Superiore. Che dire, meglio tardi che mai, anche se in fondo libri come questo si leggono con piacere anche a distanza di anni e costituiscono una testimonianza tangibile dell’evoluzione di un territorio dove il vino, meno di mezzo secolo fa, occupava un ruolo del tutto marginale.
È bene chiarire che non si tratta del consueto testo “commissionato” con scopi (pseudo)promozionali e neanche un libro tecnico, non vengono assegnati giudizi su vini e aziende né descritte, zolla per zolla, le caratteristiche dei terreni. È un insieme di ritratti di produttori che, si può dire, hanno colto l’occasione per raccontare sé stessi e la loro azienda.

Su richiesta dell’autore, ho scritto qualche riga di prefazione della quale riporto un breve stralcio per chiudere questa rapida, ma doverosa, presentazione:
è interessante verificare quali impressioni, stimoli ed effetti possa aver offerto a un personaggio esterno al solito e piccolo mondo del vino, a una penna tanto agile quanto concreta come quella di Luciano Tirinnanzi, l’incontro con un’umanità variegata come fortunatamente è oggi la gente del vino a Bolgheri. E subito, al primo impatto, emerge un quadro basato sulla storia delle persone più che sulla composizione dei terreni o sulla marca delle barriques presenti in cantina; un’immagine viva e attenta, calata nel mondo reale e non condizionata da stelle, “bicchieri”, voti in centesimi o nomi dei consulenti.”

Verticale del Chianti Classico Riserva Vigna Barbischio di MAURIZIO ALONGI

Ho pubblicato nell’area riservata agli abbonati la degustazione verticale, completa dei dati analitici e dei raffronti con le recensioni passate, del Chianti Classico Riserva Vigna Barbischio di Maurizio Alongi, noto enologo senese. Ricordo bene l’esordio dell’annata 2015 che assaggiai in anteprima rispetto alla sua uscita sul mercato rimanendone immediatamente e assai favorevolmente colpito, come facilmente riscontrabile dalla recensione pubblicata a suo tempo. Le annate successive mi hanno via via dato conferma della bontà del progetto e, in accordo con il suo “creatore”, ho ritenuto che poteva essere il momento giusto per fare una prima verifica della sua evoluzione nel tempo attraverso una piccola verticale che ha permesso di testare nuovamente tutte le annate sinora imbottigliate, compresa la 2022 che uscirà solo nel prossimo anno.
Ottenuto dalle uve di due piccoli appezzamenti (Vigna Poggio e Vigna Sabbie) tra 417 e 455 m/slm, separati tra loro da una striscia boschiva, per una superficie complessiva di 1.26 ettari nei pressi della località omonima, nel comune di Gaiole in Chianti, il “Barbischio” costituisce un esempio mirabile di quanti possibili tesori viticoli possano essere nascosti nei vigneti di tutta Italia e non solo in Chianti. In questo caso la conoscenza del territorio, la sensibilità e il “fiuto” di Maurizio Alongi hanno dato il via a questa eccitante (il termine non è eccessivo) avventura che per il momento consegna a noi appassionati la possibilità di godere di un vino di assoluto privilegio, straordinaria espressione del Sangiovese dei “monti” chiantigiani.

Le note di degustazione e il servizio completo sulla verticale sono consultabili 
qui, in area abbonati.

BOLGHERI 2024

Il 2, 3 e 4 luglio, grazie alla gentile disponibilità del Consorzio di Bolgheri, ho effettuato, con la collaborazione di Claudio Corrieri, il consueto giro di assaggi delle nuove annate in uscita dei vini del territorio bolgherese.
Il disciplinare della DOC prevede la presentazione sul mercato del millesimo 2023 per le tipologie di Bianco, Vermentino e Rosato, del 2022 per il Bolgheri Rosso, del 2021 per il Bolgheri Superiore e le tempistiche non cambiano per quanto riguarda la quota dei vini fuori dalla DOC (generalmente Toscana o Costa Toscana IGT). Ovviamente ci sono produttori che preferiscono rimandare le uscite e proporre in degustazione annate precedenti alle sopra citate, ma si tratta di una netta minoranza.
Le attese (degli stessi produttori) sulle annate 2021 e 2022 (parlando di vini rossi) erano ben diversificate tra loro. In particolare la 2021 è stata annunciata come una grande annata: calda ma senza gli eccessi di secchezza estiva e, soprattutto, le copiose piogge settembrine della 2022. Uve sane, mature e bilanciate, con i presupposti ideali per ottenere vini ambiziosi. Come è ben comprensibile, si tratta di un giudizio estremamente sintetico che si trascina dietro tutti i limiti di una inevitabile generalizzazione: la diversità di vitigni e suoli presenti a Bolgheri comporta reazioni, soluzioni e risultati non così omogenei da vino a vino, da produttore a produttore. A questa, ovvia, considerazione vanno aggiunti altri aspetti non compresi nelle indagini analitiche che riportano pH, gradi alcolici, maturazioni fenoliche e quant’altro. Mi riferisco agli atteggiamenti e agli umori che spesso si generano quando prevale largamente l’ottimismo dopo una vendemmia felice e c’è chi, in questi casi, tende a strafare o, al contrario, ad allentare la presa.
Alla resa dei conti posso concludere che effettivamente la 2021 è una grande annata se la misuriamo sui picchi qualitativi raggiunti dai migliori vini, ma non posso dire  altrettanto se la rapportiamo all’insieme dei vini assaggiati, in quanto sul piano stilistico siamo tornati, in più di un caso, a esibire inutili concentrazioni, con ingerenze del rovere che credevo facessero ormai parte del passato.

La 2022, valutata sui riscontri ricevuti dai Bolgheri Rosso, tutto sommato si difende egregiamente anche se dimostra in effetti più di un limite, con un frutto che in alcuni casi tende alla surmaturazione, mentre in altri è invece un po’ carente e lascia spazio all’invadenza dell’alcol e/o dei tannini (poco maturi). Un giudizio più completo e affidabile sull’annata è comunque rimandato al prossimo anno con l’uscita dei “Superiore”.
Per quanto riguarda le altre tipologie mi limito a sottolineare – parafrasando il titolo di un famoso film – che Bolgheri non è un paese per (vini) bianchi. Non approfondirò la questione anche se, a onor del vero, qualche piccola luce brilla timidamente nel buio.
Ricordo infine, come ho già accennato più volte, che quest’anno non pubblicherò, almeno inizialmente, le valutazioni e relative classificazioni delle varie tipologie di vini ma darò la precedenza alle schede dedicate alle singole aziende, contenenti il riepilogo degli assaggi degli ultimi anni.
Al momento sono già presenti, in area abbonati, i Report relativi a 20 cantine bolgheresi e, a breve, sarà disponibile anche il resto.

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