AGGIORNAMENTI AL 31 MAGGIO 2024

In questo periodo ho dato maggior spazio alla zona abbonati pubblicando, tra l’altro, i primi resoconti sui Primeurs (scusate il gioco di parole) di Bordeaux.

Ho iniziato proprio da questi Report a raccogliere in un unico documento gli assaggi recensiti negli ultimi anni dei vini di ogni singola proprietà, in modo da permettere ai lettori di poter dare un unico sguardo alle valutazioni assegnate, anche come motivo di confronto e verifica sulla costanza qualitativa di un vino, sulle sue variazioni stilistiche, sulle diverse caratteristiche delle annate esaminate. Il dossier su Bordeaux è continuato (qui)con l’aggiornamento della mia classificazione dei vini di Saint Emilion alla quale seguiranno quelle delle altre zone, ma progressivamente sto ovviamente sviluppando anche la parte dedicata alle aziende nostrane.

Seguendo lo stesso criterio ho infatti inserito (qui) il Report relativo ai vini dell’azienda etnea Cottanera, mentre nella “Miscellanea Vini Bianchi” (vedi qui) sono presenti i vini delle seguenti aziende: Cataldi Madonna, Bozen Kellerei, Mirizzi, Montecappone, San Sisto, Antichi Poderi Jerzu, Gregu, Mora&Memo, Pala, Assuli, Cottanera e Camugliano.

I resoconti relativi alle nuove annate di Vernaccia di San Gimignano sono invece disponibili qui e qui.

VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO DOCG 2023

Non capita spesso di poter degustare accanto ad autentici reperti di origine etrusca ma il Consorzio della Vernaccia di San Gimignano, alla vigilia della manifestazione denominata “Regina Ribelle” svoltasi a metà maggio, ha offerto questa insolita e apprezzata possibilità negli ambienti del locale Museo Archeologico.

Dato che non sono mai molto tenero sulla gestione degli assaggi per gruppi variegati, mi corre l’obbligo stavolta di fare i meritati complimenti agli organizzatori che oggettivamente hanno messo tutti i partecipanti nelle migliori condizioni per poter svolgere il proprio compito: una postazione isolata per ogni testata editoriale, una/un sommelier a completa disposizione, un ambiente tranquillo con temperature ottimali, un servizio eccellente insomma. Con queste modalità ho potuto assaggiare comodamente, in circa tre ore, le 76 etichette di Vernaccia presenti, effettuando anche una dozzina di “riassaggi”.

Il primo Report pubblicato qui è dedicato all’annata 2023 che, sulla carta, non ha avuto caratteristiche proprio favorevoli (calore e secchezza) per la riuscita dei vini bianchi. I riscontri effettivi hanno sostanzialmente rispettato queste sommarie previsioni; i vini sono corretti e ben eseguiti, non mancano alcune interpretazioni degne di nota come pure qualche bottiglia poco giudicabile al momento, ma generalmente la maturità delle uve – e conseguentemente dei vini – è incompleta. Debbo anche aggiungere che l’idea di eliminare l’anteprima di febbraio per presentare le nuove uscite sul mercato a metà maggio, facendo affidamento sulla maggiore espressività dei vini grazie a qualche mese di affinamento supplementare, convince solo parzialmente, anche se probabilmente risulta molto più opportuna ed efficace sul piano della comunicazione e del marketing. I vini bianchi in genere, e la Vernaccia in particolare, necessiterebbero di qualche mese in più o, comunque, del primo vero caldo estivo per esprimersi al meglio ma è ben comprensibile che non siano periodi congeniali per un evento dagli intenti prevalentemente promozionali. Tornando agli effetti degustativi va sottolineato che, se a metà maggio la condizione evolutiva dei vini è leggermente migliore che a febbraio, la presenza di solforosa, praticamente al massimo, e l’incidenza di profumi secondari indotti dai lieviti è ancora sostenuta e si accavalla e confonde con quelli provocati dalla presenza di altre uve nell’assemblaggio. In sostanza alcuni vini sono del tutto muti, altri indugiano su profumi effimeri, destinati ad attenuarsi e sparire nel giro di qualche mese. Al di là di queste considerazioni, si riesce a ricavare comunque un’impressione d’insieme attendibile soprattutto perché, lo ripeto, le condizioni di assaggio sono state ideali e impensabili da realizzare nel tradizionale – e credo ormai abbandonato – periodo invernale.

SELEZIONE VINI 2023: PANIZZI

Firma tra le più conosciute di San Gimignano, Panizzi costituisce una sponda sempre affidabile per gli appassionati della Vernaccia. La Riserva 2019 mostra, rispetto al passato, di avere affinato il suo rapporto con il rovere, attenuando i toni fortemente affumicati che la caratterizzavano in fase giovanile, mentre la selezione Vigna Santa Margherita 2021 esibisce una personalità sempre più definita, con tratti di eleganza che emergono alla distanza.

Le note di degustazione sono consultabili qui, in area abbonati.

SELEZIONE VINI 2023: MELINI

Il fatto di far parte del Gruppo Italiano Vini, entità di ampie dimensioni, non deve indurre a pensare che la produzione delle Fattorie Melini sia indirizzata su traiettorie stilistiche banalmente convenzionali, con uno sguardo compiacente e quasi subordinato al cosiddetto gusto internazionale. In realtà, pur seguendo una linea cauta e attenta a non avventurarsi in scelte estreme, la linea produttiva di Melini è più incline a privilegiare criteri di stampo tradizionale con largo utilizzo, ad esempio, di botti grandi per l’affinamento del Sangiovese. Nel contesto di una proposta costantemente affidabile nelle etichette più semplici come la Vernaccia Le Grillaie, il Chianti San Lorenzo e il Chianti Classico Granaio, risalta, come di consueto, la prova della Riserva La Selvanella che, con l’annata 2019, esprime un potenziale di rilievo, meritevole di essere testato nuovamente nel corso della sua evoluzione.

Le note di degustazione sono consultabili qui, in area abbonati.

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