LE VERTICALI: Fornacelle Foglio 38

Dopo aver messo tutti in guardia (qui) dalle insidie delle scelte modaiole e in particolare dalla tendenza progressiva a produrre Cabernet Franc in purezza, non poteva che capitarmi l’occasione di una verticale imperniata, ma guarda un po’, su un Cabernet Franc proveniente, ariguarda un po’, da Bolgheri. Ma non devo rimangiarmi niente, anzi ribadisco quello che ho già sostenuto, anche perché il vino di cui tratterò in questa interessante verticale di 12 annate è stato pensato, ideato e prodotto in un periodo al di sopra di ogni sospetto, con una scelta più da pionieri che da scimmiottatori modaioli da quattro soldi; sto parlando del Foglio 38 dell’azienda Fornacelle.
Per essere più espliciti, quando a fine anni novanta Stefano Billi e la consorte Silvia hanno piantato quell’ettaro, o poco più, di Cabernet Franc, era il momento d’oro del Merlot che veniva piazzato un po’ da tutte le parti, anche al posto delle antenne satellitari. L’esordio assoluto è avvenuto nel 2001 ma il primo imbottigliamento ufficiale è coinciso con la vendemmia 2004. L’agronomo Paolo Granchi ha fugato le mie perplessità ricordando che il terreno scelto per l’impianto possiede caratteristiche congeniali al “Franc”, grazie alla presenza di calcare non drenante in grado di conservare una sufficiente riserva idrica per l’esigenze del vitigno, al quale, come dovremmo sapere, non dispiace tutto sommato di avere la “testa al caldo” a patto che i “piedi stiano al fresco”. In cantina la saggia consulenza di Fabrizio Moltard ha indirizzato poi l’azienda su criteri razionali di gestione rispettosa dei risultati della vigna, con uso di piccoli legni, nuovi solo in parte, per l’affinamento ed estrazione calibrata dei tannini, con l’intento di realizzare un vino equilibrato, di personalità ma senza eccessi caratteriali, tendenzialmente più fresco ed elegante che potente e concentrato.

Fin qui tutti d’accordo ma le variabili climatiche, stagione per stagione, non hanno nessun accordo da rispettare e costituiscono la parte imprevedibile, pur se affascinante, di ogni progetto viticolo. L’assaggio effettuato ha pertanto rilevato alti e bassi, facendo il conto con l’iniziale gioventù dei vigneti, l’adattabilità del vitigno al territorio, le annate via e via sempre più estreme. Non è un caso, tuttavia, che i responsi più convincenti siano emersi nelle annate definibili, certo un po’ sommariamente, più fresche o, almeno, meno secche. Dal 2004 al 2020 si è manifestato uno sviluppo che, partendo dall’espressione dei caratteri varietali, ovviamente dominanti nelle prime uscite, ha assunto una configurazione più completa e matura, collegata sempre più con la matrice territoriale.
Alla resa dei conti resta l’impressione di un percorso ormai avviato e indirizzato, grazie anche alla presenza di una nuova ed efficiente cantina di vinificazione, verso l’identità idealizzata a suo tempo e nelle ultime annate – pur assai diverse tra loro – il Foglio 38, divenuto nel 2012 Bolgheri Superiore da semplice IGT che era, ha raggiunto una definizione stilistica e una compattezza d’insieme decisamente incoraggianti per il futuro.

Le note di degustazione sono consultabili qui, in area abbonati.

SELEZIONE VINI 2023: IL COLOMBAIO DI SANTA CHIARA

Sulla costanza qualitativa della Vernaccia de Il Colombaio di Santa Chiara non ci sono dubbi e non c’è niente da scoprire; pertanto resta solo da verificare la risposta in assaggio delle tre diverse selezioni prodotte. E se il Campo della Pieve 2021 si pone ancora una volta tra i vini di maggior valore della storica tipologia sangimignanese, sorprende in positivo la brillante performance del Selvabianca 2022, anche rispetto alle attese create dalla più ambiziosa Riserva L’Albereta 2020. Sul fronte dei vini rossi si distingue invece il Cabernet Franc Bacicolo, anche se il rapporto con il rovere è ancora un po’ conflittuale.

Le note di degustazione sono consultabili qui, in area abbonati.

SELEZIONE VINI 2023: LA LASTRA

Pur avendo da sempre prodotto – in versione “annata” e Riserva – una Vernaccia di San Gimignano pregevole e ben caratterizzata, La Lastra propone, ormai da anni, un’articolata serie di vini rossi di ottimo livello. Gli assaggi più recenti hanno messo in particolare evidenza il Cabernet Franc 2018 ma il Merlot 2017 e il blend Rovaio 2019 non sono poi da meno.

Le note di degustazione sono consultabili qui, in area abbonati.

SELEZIONE VINI 2023: TENUTA DI ARCENO

Come più volte ho avuto modo di sottolineare, i vini della Tenuta di Arceno non esprimono il massimo in fatto di rappresentatività territoriale, tuttavia la qualità della materia prima è fuori discussione, come pure inappuntabile è la precisione tecnica. Non è casuale quindi che, in un’annata particolarmente ben riuscita come la 2019, siano due ottimi vini come il Merlot Valadorna e il Cabernet Franc Arcanum a contendersi il ruolo di leader tra i rossi dell’azienda di Castelnuovo Berardenga.

Le note di degustazione sono consultabili qui, in area abbonati.

© 2016 ErGentili - build proudly by Stuwebmakers and Wordpress
contact: info@ernestogentili.
Privacy Policy