ANTEPRIMA BOLGHERI 2022

Erano ben 43 i vini presenti alla degustazione in anteprima dei Bolgheri Superiore 2022 svoltasi lo scorso 4 settembre nei locali del Teatrino di San Guido.
Una prova di assaggio utile per avere un’impressione complessiva sulle caratteristiche dell’annata ma al momento inevitabilmente approssimativa, visto lo stato evolutivo dei vini provati. Una parte di essi proveniva infatti da “vasca”, altri da botte o barrique e altri ancora erano appena stati imbottigliati. Non è il caso quindi di arrivare a conclusioni frettolose e tanto meno di fare comparazioni tra un campione e l’altro.
Gli stessi caratteri del millesimo esaminato risentono di queste incertezze, il calore e la secchezza costituiscono ormai un aspetto ricorrente negli ultimi anni e i risultati finali dipendono dalle capacità dei singoli produttori di saper fronteggiare gli eccessi climatici. In questo senso possono essere favoriti coloro che, oltre alla naturale vocazione dei propri vigneti, si affidano a uno stile consolidato e un’identità ben precisa come modello di riferimento.

Nel complesso ho ricavato l’impressione – almeno nei campioni giudicabili con maggiore chiarezza – di una compattezza qualitativa non inferiore a quella riscontrata nella più quotata annata 2021 ma anche di una presenza più contenuta di vini di livello particolarmente elevato.
In ogni caso un resoconto più ampio, ma privo di valutazioni numeriche, è consultabile qui, in area abbonati.

12 GIUGNO 2024, A MONTEFALCO

Un tempo erano definiti come “seminari” o, più semplicemente “degustazioni guidate”; oggi sono presentate con il pomposo titolo di “Master Class” e personalmente, per vari motivi, tendo a evitarle. Tuttavia, ogni tanto un’eccezione si può fare e, trovandomi a Montefalco in occasione dell’annuale presentazione delle nuove annate, ho partecipato alla “Class” diretta, con indubbia abilità, da Cristina Mercuri: dieci vini in programma, in assaggio coperto svelato di volta in volta. Temevo di assistere alla consueta litania di (falsi) elogi e arrampicate sugli specchi assortite che vengono sciorinate in questi frangenti, in questo caso in nome del Sagrantino di Montefalco, ma non è stato così. Sono stati serviti cinque Sagrantino e cinque vini di zone e varietà che poco hanno a che fare con l’iconico vitigno umbro. Li citerò seguendo l’ordine di servizio:
1 Scacciadiavoli Montefalco Sagrantino DOCG 2019 SCACCIADIAVOLI
2 Bocale Montefalco Sagrantino DOCG 2019 BOCALE
3 Chateau d’Ampuis Côte Rotie 2018 GUIGAL
4 Passopisciaro Sicilia Rosso IGT 2021 FRANCHETTI
5 Antonelli Montefalco Sagrantino DOCG 2018 ANTONELLI
6 Messorio Toscana Rosso IGT 2019 LE MACCHIOLE
7 Chȃteau Montrose Saint Estephe 2021 MONTROSE
8 Carapace Montefalco Sagrantino DOCG 2016 CASTELBUONO-LUNELLI
9 Petite Sirah Lytton Estate Dry Creek Valley 2019 RIDGE
10 Memoira Montefalco Sagrantino DOCG 2015 COLPETRONE

Come è possibile notare si passa dalla Syrah al Nerello Mascalese, dal Merlot all’uvaggio bordolese, dalla California al Rodano, dalla Toscana alla Sicilia con in mezzo i Sagrantino. Zone di produzione, altitudini, latitudini, vitigni e anche prezzi diversi, visto che siamo passati dai 30/40 euro di alcuni vini locali ai 250/300 di vini come Messorio o Montrose. Debbo ammettere che tutto sommato è stata una degustazione divertente anche se, visto il ruolo da comprimario svolto in buona sostanza dai Sagrantino, non ne ho colto sinceramente il senso complessivo.
Ma forse sono io a non essere abituato alle Master Class.

I dettagli e le note di assaggio sono consultabili quiin area abbonati.

BORDEAUX PRIMEURS 2023

Accompagnato da un’accanita serie di imprevisti più imprevisti che mai, ho dovuto prima adattare, poi correggere e infine modificare il mio programma relativo ai Primeurs 2023 e conseguentemente la mia agenda di visite nei vari Châteaux. Con evidente rammarico sono stato costretto a rinunciare in una prima fase ad alcuni rendez-vous particolarmente attraenti e successivamente annullarne altri. Tuttavia, pur se in forma ridotta, avevo comunque messo in piedi la trasferta bordolese con un numero di incontri di degustazione sufficienti a farmi avere un’opinione più precisa dell’andamento del millesimo 2023 e delle interpretazioni tecniche adottate. Non avevo fatto i conti però con lo sciopero dei controllori di volo – in Francia quando dicono di scioperare non scherzano – che ha anticipato il viaggio di ritorno di oltre tre ore, costringendomi ad annullare altri succulenti impegni. 

In sostanza il consueto resoconto sull’annata sarà particolarmente stringato ma, visto l’andazzo, posso quasi gioire: almeno la pelle l’ho riportata a casa.

In pari misura possono gioire i produttori bordolesi per l’esito della vendemmia 2023, grazie alla scodata finale di un mese di settembre particolarmente favorevole e congeniale a fugare gran parte dei dubbi, dei timori e delle incertezze che avevano accompagnato l’annata con il mildiou (la peronospora) che ha invaso i vigneti, le abbondanti piogge primaverili e i picchi di calore improvvisi dopo ferragosto. Alla resa dei conti il 2023 è un millesimo che merita molta attenzione anche per le tendenze dei prezzi che, sino ad ora, si sono mostrate in netto calo rispetto al 2022. I vini presentano generalmente gradi alcolici più alti del 2021 ma più bassi del 2022, ma soprattutto le acidità sono più marcate con pH più contenuti, decisamente più vicini ai 3,5 che non ai 4. I vini sono quindi ben profumati, dotati di freschezza, struttura e tensione. Molto dell’equilibrio e del potenziale di longevità è pertanto legato alla qualità e maturità dei tannini, risultati peraltro in molti casi eccellenti.
È stato anche un anno che ha sorprendentemente visto una sorta di rivincita dei Merlot, apparsi vibranti e tonici come raramente è capitato in questo secolo. Sono infatti aumentati i vini ottenuti da Merlot in purezza sulla riva destra dove, tra l’altro, sta guadagnando spazio nei vigneti anche il Cabernet Sauvignon che notoriamente ama (o tollera) climi e terreni più secchi: una scelta da interpretare come un ulteriore mossa messa in atto per fronteggiare le temute tendenze climatiche.

I primi due Report (in continuo aggiornamento) sono dedicati a Château Angélus e a Château Ausone, con il riepilogo degli assaggi delle ultime tre annate consultabili dagli abbonati.

SELEZIONE VINI 2023: LA LASTRA

Pur avendo da sempre prodotto – in versione “annata” e Riserva – una Vernaccia di San Gimignano pregevole e ben caratterizzata, La Lastra propone, ormai da anni, un’articolata serie di vini rossi di ottimo livello. Gli assaggi più recenti hanno messo in particolare evidenza il Cabernet Franc 2018 ma il Merlot 2017 e il blend Rovaio 2019 non sono poi da meno.

Le note di degustazione sono consultabili qui, in area abbonati.
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