Sei vini assaggiati e tutti recensiti, un dato dal quale si deduce, visto che le “maglie” della mia selezione non poi molto larghe, che Manaresi propone nei Colli Bolognesi una produzione ampia e del tutto affidabile. Un buon punto di partenza che non manca tuttavia di spunti particolarmente interessanti, suggeriti dalla fragranza fruttata della Barbera Flora Italica 2018, dalla succosa densità del Rosso Bologna 2017, dalla piacevolezza diretta del Rosso Red 2020.
Un insieme convincente e unito dal filo comune della nitidezza e della bevibilità.
I VINI DI CASCINA VAL DEL PRETE
Sicuramente l’annata 2016 – diffusamente eccellente su tutto o quasi il suolo italico e non solo – ha dato un contributo non irrilevante alla buona riuscita di molti vini e il Roero Riserva di Cascina Val del Prete ne è testimone buono e valente. Ma ridurre ai favori di un’annata propizia tutto l’assaggio dei vini della “Cascina” è certamente limitativo, anzi, per essere espliciti, non è proprio giusto, visto che gli ottimi Roero Bricco Medica e la Barbera d’Alba Carolina sono stati concepiti con la ben più faticosa vendemmia 2017.
Alla resa dei conti, come spesso accade, nei grandi territori è la capacità del produttore di interpretare al meglio ogni singola annata il vero fattore decisivo. Con la parziale eccezione del Roero Vigna di Lino, ancora indietro nell’evoluzione, tutti i vini provati quest’anno hanno infatti evidenziato maturità bilanciate, frutti integri e strutture robuste non disgiunte da una giusta e apprezzabile dose di freschezza; senza tralasciare che la gestione complessiva dei tannini (rovere compreso, ovviamente) è sembrata decisamente ben registrata.
E nei vini rossi il tannino qualcosa conta…
I VINI di DIEGO PRESSENDA-LA TORRICELLA
La presenza piuttosto agguerrita di una serie di baldanzosi rappresentanti di varie tipologie di rossi langaroli, dal Barolo alla Barbera, dal Dolcetto al Nebbiolo, non ha affatto impedito all’unico vino bianco – annata 2019 – presentato in assaggio da Diego Pressenda, di farsi valere con una autorevolezza davvero sorprendente.
Non sorprende invece il fatto che si tratti di un Riesling, vitigno che evidentemente ha trovato nei territori e nella sensibilità dei produttori di Langa la complicità e l’intesa giusta per manifestare un carattere di spicco, visto la frequenza di casi “vincenti” raggiunti con questa uva da un numero crescente di barolisti.
Nel complesso i vini denotano un’apprezzabile coerenza d’insieme, le esecuzioni risultano precise e ben calibrate e, a prescindere da annata e tipologia, la ricerca di freschezza ed equilibrio è palese in tutti i vini provati.
Un po’ di Langa: i vini di Demarie
L’assaggio dei vini dell’azienda langarola Demarie ha alternato una sequenza di suggestioni non sempre sotto controllo. Se da un lato, infatti, è prevalso un senso di rassicurante prevedibilità, confortata dalla precisione tecnica dei vini provati, dall’altro è scoccata, inattesa e improvvisa, la scintilla per la sorprendente performance del Roero Riserva, come le note che seguono stanno a dimostrare.
91/100 ROERO RISERVA DOCG DEMARIE 2015
pulito e preciso nei profumi dal carattere terroso e balsamico; in bocca è sciolto, elegante, ben stilizzato, sapido e continuo in chiusura.
89/100 BARBARESCO DOCG DEMARIE 2015
note di rabarbaro, liquirizia, rose e prugne secche in evidenza; sapore ben calibrato con la presa tannica in particolare risalto nel finale dai contorni sapidi.
88/100 BAROLO DOCG DEMARIE 2013
sentori di confetture di ciliegie al naso e impatto piuttosto alcolico sul palato, è potente, intenso, con finale caldo e tannico.
87/100 BARBERA D’ALBA SUPERIORE DOC DEMARIE 2016
profumi intensi di prugne, amarene e violette; in bocca è intenso e continuo, di media lunghezza e apprezzabile nitidezza finale.
87/100 ROERO ARNEIS DOCG DEMARIE 2017
piacevolmente floreale nei profumi, è delicato e intenso al tempo stesso, preciso, lineare, equilibrato, di media lunghezza finale.
86/100 LANGHE DOLCETTO DOC DEMARIE 2017
colore vivo, intenso, giovanile, profuma di violette e susine fresche; in bocca mostra una gradevole e misurata dolcezza iniziale seguita da uno sviluppo lineare e un finale più semplice.