Assaggi Irregolari, N. 4 – Chianti Colli Senesi Riserva

 

Non è contemplato dalla consuetudine, dalla normalità, dalla gerarchia consolidata in anni e anni di degustazioni, insomma da qualsiasi regola non scritta ma radicata nella memoria di un assaggiatore, che un Chianti Colli Senesi, seppur rafforzato dalla menzione “Riserva”, possa competere da pari a pari e, in più di un caso, sovrastare dei Brunello di Montalcino, dei Nobile di Montepulciano o dei Chianti Classico, tanto per citare denominazioni simili per origine e uvaggio.

L’aggravante è costituita dal fatto che non è soltanto il confronto con altre, ben più illustri, tipologie a sottolineare l’anomalia ma anche la considerazione che si tratta di un vino prodotto a San Gimignano, patria della famosa Vernaccia, dove i rossi, francamente, hanno quasi sempre lasciato un po’ a desiderare.

Ma l’imprevedibilità è costantemente in agguato quando si parla di vino e, dopo averlo provato più volte, non posso che prendere atto del sorprendente exploit realizzato dalla Tenuta Le Calcinaie di Simone Santini con il suo Chianti Colli Senesi Riserva Santa Maria 2012, la cui maggiore pecca è in realtà costituita dalla lunghezza del nome. Per il resto che dire, profumi di china, alloro, balsami e sapore incisivo, dinamico, progressivo, dotato di una presa grintosa sul palato oltre che di un finale sapido e profondo.

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