ANTEPRIME TOSCANE 2019, Chianti Classico 2017

Come accennato nel precedente articolo, la 2017 non è stata un’annata delle più rilassanti ma, come spesso succede, ormai la maggioranza dei nostri produttori possiede gli antidoti (leggi sensibilità ed esperienza) per fronteggiare anche gli eventi climatici più infausti. Vi propongo quindi di seguito le note di assaggio dei Chianti Classico che ho apprezzato maggiormente (escludendo le campionature non definitive) e ai quali potrebbero aggiungersi altri vini promettenti come Fèlsina, Nunzi Conti, Montesecondo, Poggio Scalette, Riecine, Rocca di Castagnoli, Rocca di Montegrossi, Volpaia. La griglia completa delle recensioni sarà comunque disponibile a breve nella parte riservata agli abbonati.

 

CASTAGNOLI – Castagnoli
Il frutto – integro, maturo e tonico – è al centro del 2017 di Castagnoli; l’acidità è presente ma non aggressiva, i tannini sono ben fusi, l’alcol assorbito dal corpo del vino. La chiusura è semplice ma piacevolmente fresca in rapporto alle caratteristiche dell’annata.

CASTELLO DI AMA – Ama
Il frutto è denso e succoso, l’acidità viva e l’equilibrio complessivo garantito. Il finale non è particolarmente lungo ma è pulito, fresco, coerente.

I FABBRI – Lamole
Trasparente nel colore, è delicatamente fruttato e floreale nei profumi, arioso e agile nello sviluppo, persistente e fragrante nel finale.

PAGLIARESE – Pagliarese
Espansivo e ben stilizzato, supera i lievi accenni di immaturità del frutto con un cambio di passo convincente per tensione e continuità.

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