Maggio 2017 – Cronache del Rodano – parte quarta

 

a cura di Claudio Corrieri

 

Domaine de la Mordorée

Lirac 2015
saporito e alcolico, l’annata calda l’ha reso però goffo nelle movenze – 82/100.

Châteauneuf-du-Pape Rouge La Reine des Bois 2015
in piena sintonia con il nome del vino, la presenza del legno dolce si avverte al naso e più ancora in bocca, ma l’imponenza della struttura riesce gradualmente a integrarlo – 89/100.

 

Domaine Charvin
Azienda biologica, nonché biodinamica, da molti anni divide gli appassionati, vuoi per l’approccio non particolarmente rigoroso sul piano strettamente tecnico di Laurent Charvin, vuoi per lo stile estremamente delicato e poco estrattivo che nelle annate meno ricche lascia insoddisfatti gli amanti dei vini più corposi. Tuttavia ha dalla sua una grinta e una naturalezza di beva rare da rintracciare anche nel Rodano.

Châteauneuf-du-Pape Rouge 2014
vendemmia a grappolo intero; il colore è chiaro, scarico, l’attacco elegante, fresco e balsamico, con un tannino straordinariamente maturo. Il fraseggio aromatico è preciso e sottile e il finale discretamente lungo   – 90/100.

Châteauneuf-du-Pape Rouge 2013
l’annata incide sul colore e sulla maturità del tannino che risulta non ottimale; l’insieme è comunque piacevole  – 86/100.

Châteauneuf-du-Pape Rouge 2015
la presenza decisa della sapidità e la buona lunghezza finale fanno dimenticare rapidamente alcune incertezze olfattive iniziali – 89/100.

 

La Viellie Julienne
Domaine che segue i dettami della biodinamica da molti anni. Lo stile è improntato a una certa classicità, buona parte degli impianti di vigneto sono molto vecchi e le rese bassissime; la filosofia di produzione poggia essenzialmente su uno scarso interventismo durante i vari procedimenti agronomici e, soprattutto, enologici.

Côtes-du-Rhône Clavin 2014
naso incerto, leggera volatile in evidenza, l’attacco in bocca è fruttato, ben modulato, con finale sapido dai bei richiami mediterranei – 88/100.

Châteauneuf-du-Pape Rouge Les Trois Sources 2014
ben fatto, presenta un carattere aperto, di impronta mediterranea, fra sentori di rosmarino, fico e fiori di ginestra, ma anche note iodate e salmastre; un vino intrigante dall’attacco gentile e dallo stile classico, dotato di dinamica e di un’espansione che è frenata solo dai limiti dell’annata – 91/100.

Châteauneuf-du-Pape Rouge Les Trois Sources 2013
un vino più “faticoso”, con un naso al limite del surmaturo e una bocca arida e alcolica che si porta dietro un tannino amaricante e verde: non è proprio la migliore versione – 83/100.

 

Claudio Corrieri

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