Maggio 2017 – Cronache del Rodano – parte prima

 

Claudio Corrieri ci propone un dettagliato resoconto del suo ultimo viaggio nella regione del Rodano. Quello sotto riportato è solo un primo anticipo.

 

Marcoux, celebre Domaine della zona di Châteauneuf-du-Pape ,ha una produzione media di 20.000 bottiglie, un parco vigneti di 17 ettari in rosso (80% Grenache noir, 10 Syrah, 10 Mourvedre) e 1 ettaro in bianco (65 roussanne, 10 bourboulenc, 25 altri) nella denominazione, più altri 8 ettari nel Lirac.
Biodinamici dal 1991.

Châteauneuf-du-Pape Blanc 2016
naso che impressiona per nitidezza aromatica, di stampo floreale, bocca ampia e carnosa, finale di pesca e menta, dinamico e succoso  – 89/100

Lirac 2015
naso in riduzione, bocca carnosa e reattiva  85/100

Châteauneuf-du-Pape Rouge 2015
con un 75% di grenache impressiona per i profumi ariosi e per la compattezza che dimostra in bocca, dove il frutto pieno e carnoso dà una fisionomia gustosa al sorso, con la  tattilità, insieme mordace e vellutata, fra rimandi balsamici e speziati ispessisce il finale  93/100

Châteauneuf-du-Pape Rouge 2014
proviene da una annata di minore calore e luminosità, vale a dire con meno polpa e frutto; ma l’interpretazione centrata delle sorelle Armenier restituisce un vino schietto, equilibrato e gourmand, meno estrattivo e più delicato senza rinunciare alla giusta tensione gustativa  90/100

Châteauneuf-du-Pape Rouge 2013
altra annata difficile, asciutta e ventosa, con una maturazione lentissima e contrastata che ha impedito una maturazione fenolica ottimale; ne è scaturito un vino dai profumati richiami mediterranei di rosmarino, timo e spezie, ma anche liquerizia e catrame. È di buona bevibilità, anche se una leggera surmaturazione del frutto e una sostanziale vegetalità del tannino ne limitano la definizione  88/100

Châteauneuf-du-Pape Rouge Vielle Vigne 2015
elegantissimo e misurato, colpisce da subito per la naturalezza con cui si espone al naso e per il dinamismo gustativo che mostra sul palato. Mantiene coesione e forza a centro bocca, dove emergono tannini dolci e fini, con l’aggiunta di una infiltrante sapidità che fa da forza motrice per il lunghissimo finale  – 96/100

Claudio Corrieri

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