SELEZIONE VINI 2023: le “Stelle” dell’anno, episodio N. 1

È più sorprendente ogni anno confermarsi ad alto livello o salire improvvisamente alla ribalta dopo anni di onesta presenza nelle sale di degustazione? Un dubbio amletico che tuttavia non ho alcuna intenzione di risolvere. Anche perché per il momento preferisco iniziare da vini dal valore universalmente riconosciuto che ancora una volta sono riusciti a sorprendermi semplicemente perché hanno superato sé stessi.
 Inizierò quindi da un’etichetta che conferma il suo nobile passato con una performance impressionante e al di sopra delle pur egregie prove degli ultimi anni, ovvero il Verdicchio di Jesi Riserva 2019 di Ampelio Bucci. Una versione lirica del grande bianco marchigiano che mi fa dire che la Borgogna non è mai stata così vicina e, aggiungerei, così conveniente, vista la differenza di prezzo.


Mi immagino che non mancherà chi avrà da ridire su questa scelta, visto che spesso ci si attende da chi critica scoperte assolute, costituite da vini meno conosciuti e da non certezze consolidate. Però, proprio perché di questi tempi, magari per avere qualche clic in più, c’è chi mette in dubbio i mostri sacri – come è anche il Verdicchio di Bucci –,  ho deciso di spezzare lance, alabarde, temperini e utensili vari a loro favore.

Le note di degustazione sono consultabili qui, in area abbonati.

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