Debbo ringraziare l’amico Alfredo Grasselli se sono riuscito a recuperare alcuni “vecchi” (si fa per dire) appunti di degustazione che mi ero dimenticato di pubblicare. Si tratta di un piccolo gruppo di quattro Lambrusco* dell’area reggiana che lui stesso mi aveva fatto assaggiare un paio di anni fa, per essere esatti il 25 settembre 2018 (quando mi ci metto d’impegno so anche essere preciso..). E dato che una seconda bottiglia (stesso lotto di imbottigliamento) dei medesimi era ancora in suo possesso è stata inevitabile la tentazione di procedere con una nuova prova di assaggio.
Un test interessante anche per verificare la tenuta nel tempo di vini nati per essere consumati rapidamente, al massimo entro due anni dalla vendemmia, e il cui costo – anche online – non supera sicuramente i 10 euro a bottiglia.
Ho steso le note relative ad ogni vino e solo successivamente sono andato a controllare che cosa avevo registrato a suo tempo. Ebbene, tutti i Lambrusco hanno retto benissimo il confronto con il tempo, i giudizi del “secondo giro” si sono praticamente sovrapposti al primo con variazioni davvero marginali: in un caso c’è stata una lieve flessione e in un altro addirittura un sorprendente miglioramento.
Nel complesso si può concludere che, se non è certamente il caso di usare toni trionfalistici, è assolutamente plausibile esprimere, anche da parte di chi li produce, una più convinta consapevolezza sul valore e sull’attendibilità del Lambrusco, almeno nelle interpretazioni più accurate (come quelle recensite nell’occasione).
Seguono, per gli abbonati, le note di degustazione.
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CA’ DE’ MEDICI – Lambrusco dell’Emilia IGT Terra Calda
CAPRARI – Reggiano Lambrusco DOC Cuvée Bollino Rosso
ERMETE MEDICI – Reggiano Lambrusco DOC Arte e Concerto 2017
ERMETE MEDICI – Reggiano Lambrusco DOC I Quercioli