Assaggi Irregolari, N. 7 – Rosso di Montalcino Fattoi

 

Chi conosce Montalcino sa benissimo che Fattoi fa parte di quei produttori “tutto arrosto e poco fumo” o, per intendersi meglio, di scarsa vocazione comunicativa e alta vocazione enologica. I vini sono concreti e sostanziosi, non sempre irreprensibili (almeno in passato) dal punto di vista tecnico, più di carattere che di finezza ma in grado di evocare con forza il loro senso di territorialità. E, aggiungendo un dato non irrilevante per i consumatori, acquistabili a prezzi onestissimi.

La degustazione recente del suo Rosso di Montalcino 2016 ha riposizionato, credo definitivamente e ancora più in alto, i punti di riferimento dello stile aziendale. Già le ultime uscite del Brunello davano segnali in questa direzione ma quando mi sono fermato a leggere più volte, negli appunti di assaggio, definizioni come nitido ed elegante a fianco del consueto appiglio territoriale, che fortunatamente continua a pervadere i vini di Fattoi, non posso negare di aver provato una certa soddisfazione.

In fondo noi critici siamo più buoni di quanto si pensi.

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