Chianti Classico DOCG Riserva 2015 CAPANNELLE
Dato che dopo ogni assaggio registro abitualmente i dati di riferimento di ogni vino, debbo confessare che il momento più estenuante è costituito dalla ricerca dell’annata. Alcuni produttori, o chi ha disegnato per loro le etichette, hanno una particolare vocazione nel nasconderla. È addirittura possibile, e non proprio di rado, trovare di tutto su un’etichetta di vino, dalle citazioni di poeti sconosciuti al nome dell’avo che sbevazzava in zona sin dai tempi di Carlo Magno, ma non l’annata di produzione. Gli occhiali non bastano, serve una lente di ingrandimento alla Sherlock Holmes e, soprattutto, anni e anni di esercizio con “Aguzzate la vista” della Settimana Enigmistica. La scovate, dopo lungo penare, in un angolo di quella che sembra essere una retroetichetta o, dopo che avevate quasi rinunciato alla ricerca, subdolamente piazzata sul collo della bottiglia. Generalmente piccolissima e talvolta così minuscola che in annate come 2015 e 2016, dove il 5 finale sembra un 6 e viceversa, alla fine decidi di tirare a sorte quale annata registrare.
Tutto questo per dire che pochi giorni fa, dopo aver assaggiato una serie di Chianti Classico, togliendo l’involucro che copriva la bottiglia (non riesco a togliermi l’abitudine di assaggiare alla cieca), mi sono quasi commosso alla vista della Riserva di Capannelle, dove l’anno della vendemmia – 2015 – troneggia maestoso su tutte le altre informazioni. Finalmente! Bravi!
Dimenticavo: un po’ di emozione, non certo pari alla “visione” sopra descritta, me l’ha riservata anche la qualità del vino che è davvero eccellente, tra i migliori dell’annata. Chi vuole leggere la recensione completa la troverà disponibile, tra non molto, in un prossimo Report.