V. d. G.: Uno 2016 Tenuta di Carleone

Toscana Rosso IGT Uno 2016 TENUTA DI CARLEONE

La mia insegnante di geografia – sto parlando di un paio di secoli fa – era “clima-centrica” nel senso che attribuiva al fattore climatico la causa originaria di qualsiasi evento. Non solo se l’uva maturava al momento giusto ma anche se cadeva il governo, aumentava il consumo di melanzane alla parmigiana o l’Italia perdeva in finale ai mondiali di calcio, il motivo scatenante per lei era, di diritto o di rinterzo (come direbbero i giocatori di biliardo), il clima. Saltando di palo in frasca, in tempi più recenti, ma non meno di una ventina di anni fa, se chiedevi a un produttore se aveva i vigneti a Radda si affrettava a correggerti con un “no, no, ma che dici, io sono a Panzano” o “a Gaiole”, a seconda se era un po’ più a nord o a sud di Radda in Chianti, che non aveva, evidentemente, una così alta reputazione.

Oggi mi accorgo, al momento in cui metto in ordine gli assaggi di quest’estate, che i vini di Radda hanno fatto furore. Quale sarà mai il motivo di questo successo? Visti gli insegnamenti a suo tempo ricevuti, è inutile che dia una risposta, ci siete arrivati da soli.

In realtà i motivi sono molteplici ma sono convinto che la mia vecchia insegnante avrebbe scovato un effetto di combinazione “climatica” (di “rinterzo” in questi casi) per qualsiasi soluzione.

Tutto questo preambolo per annunciare una settimana di segnalazioni “raddesi” e, dato che un rappresentante di questo lembo di territorio chiantigiano lo ho già recensito recentemente con l’annata 2017, ho selezionato altri 4 rossi per completare il gruppo. E seguirò un ordine preciso: un vino IGT, un Chianti Classico Riserva, un Chianti Classico “base” e una Gran Selezione. Tutti dell’annata 2016.

I dettagli organolettici potrete leggerli a breve sulla pagina Ratings, se avrete la bontà di abbonarvi al sito.

Per quanto riguarda il vino in oggetto mi limito a dire che si tratta di uno degli assaggi più emozionanti dell’anno: un sangiovese strepitoso, capace di esibire una finezza espressiva davvero rara.

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