L’annata 2017 presenta complessivamente molte luci e qualche ombra, ma, se dovessi scommettere su una specifica categoria di vini, indicherei senza tentennare i vini bianchi della regione bordolese. Certamente il numero dei campioni assaggiati è piuttosto limitato per arrivare a conclusioni così perentorie, però l’impressione, confortata da alcune testimonianze, è proprio quella di trovarsi di fronte a un’annata forse non del tutto omogenea ma ricca di vini superlativi.
CHÂTEAU BOUSCAUT – Pessac-Léognan
Il vino è, ovviamente, giovanissimo e non può offrire una complessità adeguata ma ha un impatto netto, con una purezza di frutto esemplare; i profumi sono intensi con sentori di fiori bianchi e agrumi corrisposti da un palato sapido, fresco, molto piacevole e persistente. – 89
CHÂTEAU CARBONNIEUX – Pessac-Léognan
È un grande classico di Pessac-Léognan, il sauvignon è poco marcato aromaticamente e i profumi son più sfumati e articolati su più fasi; il rovere è presente con discrezione ma deve comunque integrarsi. Il carattere però non manca e il finale spinge con continuità e rigorosità. Può salire. – 89
CHÂTEAU CHANTEGRIVE –Graves
Pulito, lineare, ben fatto, un po’ semplice ma piacevole. –84
CHÂTEAU FERRANDE –Graves
Corretto, preciso, decisamente semplice e poco caratterizzato. – 83
CHÂTEAU LARRIVET HAUT-BRION – Pessac-Léognan
Ancora un bianco di alto livello, poco concessivo nei profumi, con lievi sentori fruttati e vegetali, ma incisivo nello sviluppo del sapore che è teso, fine, ben articolato e lungo nel finale. – 91
CHÂTEAU LATOUR-MARTILLAC – Pessac-Léognan
Un po’ vegetale al primo impatto olfattivo, è sostenuto da una fresca acidità che dona slancio e continuità; il finale è di media complessità ma coerente e dotato di buon allungo finale. – 88
CHÂTEAU LA LOUVIÈRE – Pessac-Léognan
Non molto espressivo nei profumi, con sentori vegetali e boisé sullo sfondo ; in bocca è leggermente scomposto ma anche sapido e reattivo. Non è vino banale, il carattere non manca ma è ancora indietro nell’evoluzione. – 87
CHÂTEAU MALARTIC-LAGRAVIÈRE – Pessac-Léognan
Ancora in fase di evoluzione aromatica, è tuttavia ben registrato sul piano gustativo: rotondo, polposo, intenso, sapido e dotato di una tensione elastica. Il finale è lungo e continuo. – 92
CHÂTEAU OLIVIER – Pessac-Léognan
Profumi di agrumi, peperoni e cenni balsamici; il sapore è agile, scattante, molto fresco e piacevole ma un po’ alleggerito e “verde” nel finale. – 88
CHÂTEAU PAPE CLEMENT – Pessac-Léognan
Floreale e boisé nei profumi, è denso e ben strutturato sul palato ma non altrettanto disinvolto nello sviluppo; da attendere, potrà migliorare. – 88
CHÂTEAU PICQUE CAILLOU – Pessac-Léognan
Floreale e leggermente vegetale negli aromi, è fresco, sapido, con la vena acida in evidenza nel finale; non complesso ma ben fatto. – 86
CHÂTEAU RAHOUL –Graves
Agile, fresco, è dotato di buona dinamica gustativa anche se il finale si semplifica. – 86
CHÂTEAU SMITH HAUT-LAFITTE – Pessac-Léognan
Convincente sul piano aromatico con profumi nitidi di fiori bianchi e agrumi; in bocca è intenso, equilibrato, articolato e complesso nel lungo finale. Una performance, come sempre, autorevole. – 93
DOMAINE de CHEVALIER– Pessac-Léognan
Ha un passo e un cambio di ritmo da campione di razza; i profumi si aprono gradualmente su note di camomilla, cedro, spezie orientali. In bocca mostra progressione e una chiusura lunghissima e molto promettente. – 94
PAVILLON BLANC du CHÂTEAU MARGAUX – Bordeaux
È l’unico vino, tra quelli recensiti, non assaggiato all’Hangar 14 – lo spazio organizzato e dedicato alle degustazioni dell’Union des Grands Crus – ma direttamente allo Château. Ed è un bianco dalla purezza cristallina, esplosivo nei profumi (agrumi, pesche, fiori bianchi, etc) e irresistibile sul palato. È tutto “issimo”: intensissimo, freschissimo, finissimo, con una chiusura interminabile dai lievi risvolti minerali. – 97