Faccio ammenda, avrei dovuto scrivere da tempo, diciamo qualche mese fa, del libro di Luciano Tirinnanzi “BOLGHERI, LE PERSONE DIETRO IL VINO” per Paesi Edizioni. Lo faccio solo adesso, in prossimità della presentazione dell’anteprima dell’annata 2022 dei Bolgheri Superiore. Che dire, meglio tardi che mai, anche se in fondo libri come questo si leggono con piacere anche a distanza di anni e costituiscono una testimonianza tangibile dell’evoluzione di un territorio dove il vino, meno di mezzo secolo fa, occupava un ruolo del tutto marginale.
È bene chiarire che non si tratta del consueto testo “commissionato” con scopi (pseudo)promozionali e neanche un libro tecnico, non vengono assegnati giudizi su vini e aziende né descritte, zolla per zolla, le caratteristiche dei terreni. È un insieme di ritratti di produttori che, si può dire, hanno colto l’occasione per raccontare sé stessi e la loro azienda.
Su richiesta dell’autore, ho scritto qualche riga di prefazione della quale riporto un breve stralcio per chiudere questa rapida, ma doverosa, presentazione:
“è interessante verificare quali impressioni, stimoli ed effetti possa aver offerto a un personaggio esterno al solito e piccolo mondo del vino, a una penna tanto agile quanto concreta come quella di Luciano Tirinnanzi, l’incontro con un’umanità variegata come fortunatamente è oggi la gente del vino a Bolgheri. E subito, al primo impatto, emerge un quadro basato sulla storia delle persone più che sulla composizione dei terreni o sulla marca delle barriques presenti in cantina; un’immagine viva e attenta, calata nel mondo reale e non condizionata da stelle, “bicchieri”, voti in centesimi o nomi dei consulenti.”