Chianti Classico Collection, appunti sull’annata 2018

 

Appunti sull’annata 2018 in Chianti Classico.

Non mi unisco ad alcune eccessive, a mio parere, celebrazioni delle virtù dell’annata 2018 in Chianti Classico. Ho trovato una decina di vini* davvero significativi su una cinquantina di assaggi e non mi sembra una gran media. Il limite principale dell’annata è costituito dalla carenza di polpa e maturità, oltre che dai ben conosciuti problemi di sanità delle uve. C’è chi ha pensato di trovare il rimedio “imbottendo” in qualche modo i vini, con risultati incerti sul piano dell’equilibrio (eccessi tannici, finali ruvidi..) oppure chi ha scelto una strada poco interventista (scelta già più apprezzabile) presentando, in taluni casi, campioni decisamente magri, carenti di frutto, marcatamente acidi, anche se bevibili.

Nei casi più virtuosi* si è potuto invece misurare la qualità del lavoro di vigna, con rese contenute e vini che associano la dolce maturità del frutto alla freschezza e ai caratteri minerali (un termine che, dato che non va più di moda, inizio a riutilizzare) delle aree più pregiate, con effetti positivi non solo sulla bevibilità ma anche sul potenziale di longevità, un dato che non è mai facile da ottenere sui vini di base.

In realtà il millesimo 2018 presenta situazioni così diversificate, non solo da zona a zona ma anche da vigna a vigna della stessa proprietà, che molte cantine (non tutte ovviamente) hanno avuto due, tre o più livelli di maturità e qualità delle uve raccolte. È immaginabile, quindi, che, a differenza dell’annata 2017, si possa osservare con le uscite future un deciso cambio marcia sulle tipologie più ambiziose, con una quantità sostanziosa di etichette di valore.

Nel Report “terzo gruppo” ho segnalato i Gallo Nero più interessanti, confrontabili, per chi lo desidera, con la selezione del “quarto gruppo”, relativa ai vini dell’annata 2017 presentati nell’occasione e dei quali ho indicato a margine (e in ordine alfabetico) i campioni più convincenti**.

Per i 2018:
*Badia a Coltibuono, Castagnoli, Castello di Ama, Castello di Volpaia, Montaperto di Carpineta Fontalpino, Le Miccine, Monteraponi, Riecine, Rocca di Castagnoli, Rocca di Montegrossi.

Per i 2017:
**Caparsa, Castello d’Albola, Castello di Monterinaldi, Fontodi, Il Poggiolino, Poggerino, Querciabella, Tenuta di Lilliano, Val delle Corti.

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