IL COLOMBAIO DI SANTA CHIARA

Dopo un esordio incerto le Vernaccia della famiglia Logi hanno avviato, nel secondo decennio di questo secolo, un percorso di costante crescita che le ha portate a posizionare stabilmente nel gruppo delle migliori etichette della storica “docg”, in tutte le varie tipologie proposte.
Rileggendo le (lusinghiere) note di assaggio di quest’anno emergono alcuni dei tratti stilistici che caratterizzano le Vernaccia de Il Colombaio di Santa Chiara, vale a dire una vinificazione tesa a mettere in risalto da un lato la pulizia e l’articolazione aromatica, dall’altro la profondità e la freschezza del sapore. Lontane da modelli molto tradizionali dall’impronta ossidativa più evidente, non rientrano neanche nel gruppo delle Vernaccia più classiche ma hanno avuto l’accortezza di evitare di farsi trascinare in episodi stilistici di taglio banalmente internazionale, mantenendo, quindi, un’indubbia, seppur non immediata, riconoscibilità. Un insieme di caratteristiche che, alla resa dei conti, hanno consentito di farle apprezzare un po’ da tutti e non soltanto dagli appassionati della denominazione.
Il percorso è stato sinora più tortuoso per i vini rossi che in questa stagione hanno tuttavia mostrato un cambio di marcia incoraggiante.

Seguono, per gli abbonati, le note di degustazione.

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