Sassicaia 2020, un’occasione di confronto per la nuova annata

La comparazione costituisce un metodo saldo e affidabile per valutare adeguatamente un vino. Può essere affrontata in un contesto di vini diversi della stessa tipologia e annata, oppure attraverso un confronto dello stesso vino di annate diverse. È la mossa che ho scelto, con la preziosa collaborazione della Tenuta San Guido e del suo direttore Carlo Paoli, per inquadrare con maggiore efficacia e precisione il valore della nuova annata di Sassicaia, la 2020.
Cinque i millesimi messi in gioco per l’occasione – 2008, 2017, 2018, 2019 e 2020 – ma è opportuno sottolineare che i rilievi più stuzzicanti e interessanti derivavano dalla prova incrociata degli ultimi tre. Non ho difficoltà a svelare le conclusioni, per certi aspetti anche sorprendenti viste le caratteristiche singolari e non del tutto omogenee della vendemmia 2020. Un’annata che anche in occasione delle anteprime bolgheresi dello scorso mese di settembre avevo definito nevrotica e imprevedibile ma provvista di un interessante potenziale da sviluppare nel tempo, anche se confesso che stavolta non nutrivo grandi aspettative sul vino simbolo di San Guido. Nei fatti invece il Sassicaia 2020 si è rivelato un vino dai contorni stilistici molto classici, molto Sassicaia per intenderci, dotato di un’armonia stupefacente e di un tessuto tannico finissimo. I limiti del livello ideale di freschezza, eleganza ed equilibrio, che sembravano già raggiunti in modo mirabile e difficilmente superabile dal Sassicaia 2018, sono da riparametrare e tarare ancora più in alto – ecco il senso e l’utilità del confronto – dopo aver provato il campione – in tutti i sensi – del 2020 che, pur assai simile nello stile, ha in dote quel tocco di frutto supplementare in grado di assorbire qualsiasi asperità e impuntatura, pur sottilissime, con un effetto avvolgente e setoso ma al tempo stesso intenso e dinamico. Il confronto con il 2019, la cui forza d’urto è coinvolgente, parte invece da presupposti affatto diversi come diverse sono le annate. Più grinta, sapidità e presa sul palato da parte di un 2019 che promette sviluppi ulteriori e “gloriosi” nel tempo, più finezza, slancio e bevibilità per un 2020 che ha dalla sua un finale irradiante e lunghissimo a garantirgli un futuro luminoso.

I dettagli e le note organolettiche sono consultabili, come sempre, in zona abbonati.

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