I VINI di CANALICCHIO DI SOPRA

 

Il progetto di Canalicchio di Sopra si sta sviluppando con passo sicuro, ben ispirato da una visione concreta e lungimirante di quello che potrà essere il Brunello del prossimo futuro. Dalla nuove strutture di cantina siamo passati all’individuazione e alla gestione dei singoli vigneti, o cru che dir si voglia, che caratterizzeranno sempre più i vini della famiglia Ripaccioli. Canalicchio e Montosoli, due luoghi che hanno fatto non solo la storia della denominazione ma del vino di Montalcino sin dai tempi che non si chiamava ancora Brunello, raccolgono, per un totale di poco inferiore ai 20 ettari, le 10 vigne della proprietà.

Per il momento l’esordio è stato riservato solo a uno dei cru, La Casaccia,  che ho riassaggiato, a distanza di pochi mesi da Benvenuto Brunello, insieme al Brunello 2015 e al Rosso di Montalcino 2018.

I riscontri sono stati, manco a dirlo, particolarmente confortanti non solo sul piano della qualità complessiva ma anche e soprattutto nella conferma di un disegno stilistico rigoroso, in linea con la politica sostanziosa e poco appariscente dei titolari e coerente con il forte carattere del territorio.

Seguono qui le note di assaggio

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