ASSAGGI SPARSI (CHIANTI CLASSICO) N. 25

La raccolta di assaggi che pubblico oggi è particolarmente corposa e coinvolge ben cinque aziende del Chianti Classico. Si tratta di vini presentati lo scorso anno che ho voluto riprovare a distanza di tempo prima di stabilire il giudizio definitivo.
Tutti coloro che producono o acquistano vini sanno, o dovrebbero sapere, che non tutte le bottiglie sono uguali e, anche se i tappi non presentano difetti evidenti, non è detto che il passaggio di ossigeno all’interno – si parla di quantità infinitesime – sia lo stesso in ogni contenitore, spesso per via della diversa elasticità dei sugheri, più raramente per la forma del collo delle bottiglie medesime. L’effetto di micro-ossidazione modifica gli equilibri e lo stato evolutivo di un vino; non c’è da stupirsi quindi se la frequenza delle differenze tra una bottiglia e l’altra è generalmente più elevata proprio sui vini che affinano un periodo più lungo in vetro; il che significa che sono le bottiglie “importanti” a subirne le maggiori conseguenze e non i vini di annata messi sul mercato appena imbottigliati. Di questi temi, del tappo a vite e via dicendo, ci saranno però occasioni più opportune per parlarne.
Tornando al tema in oggetto, i vini recensiti sono 20 e suddivisi tra il Castello di Querceto, Le Corti-Principe Corsini, Le Fonti, Machiavelli e Montepaldi. Al solito, non mancano spunti interessanti in ognuna delle cantine esaminate e i dettagli sono consultabili, come sempre, in zona abbonati.

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