I VINI DI SAN FELICE

Era un bel po’ di tempo che non mi capitava di essere così favorevolmente stupito dal Vigorello di San Felice, come è capitato con l’annata 2016. Certamente il millesimo è stato particolarmente propizio ma voglio sperare che sia il primo segnale di una riscossa attesa da anni, almeno per quanto riguarda le mie esperienze, anche se un po’ tutti i vini di San Felice assaggiati quest’anno hanno mostrato un impatto più incisivo del solito, pur restando nei binari di uno stile convenzionale, prevedibile e rassicurante.
D’altro canto mi corre l’obbligo di ricordare, per chi non lo sapesse, che il Vigorello è stato ufficialmente il primo Supertuscan, probabilmente insieme al Sassicaia, visto che il primo millesimo prodotto da entrambi è stato il 1968 (anche se sembra esserci qualche bottiglia di Sassicaia datata 1964), mentre al 1971, se non sbaglio, risale l’esordio del Tignanello dei Marchesi Antinori. Insomma, il Vigorello è in procinto di compiere cinquant’anni ma sembra che, rispetto ai suoi coetanei, abbia sinora cercato di non farsi notare più di tanto.

Seguono, per gli abbonati, le note di degustazione.

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